Un Cairo show presenta il palinsesto di La7

Una fedele cronaca della presentazione del palinsesto 2013-2014 della nuova La7 agli investitori martedì 9 luglio a Milano.

Un one man show firmato Urbano Cairo dall'antico sapore berlusconiano per i modi, le battute, la "piacioneria" insistita, le gag da attore consumato: "Corrado ti vanno bene nove telecamere per il tuo talk? E te Salvo ne vuoi otto? Michele, dimmi, Salvo lo mettiamo al martedì, va bene? E Gianluigi al mercoledì, che dici?". Martedì 9 luglio, sera: due ore di spettacolo senza rete per presentare la nuova La7 alle aziende e ai centri media. Location, gli studi milanesi di Bogarelli, un tempo di Sportitalia (attualmente in cerca di acquirenti). C'è il pieno delle grandi occasioni. La curiosità è tanta, La7 è l'unica rete generalista che tiene, anzi che cresce come ascolti, tutte le altre sono sotto.

Sul palco sale per primo l'Ad del gruppo Uberto Fornara: partono le slide con numeri da leccarsi i baffi. La7 ha portato a casa nei primi cinque mesi dell'anno una serie di record, il 5,6% di share medio in prime time (+ 37% rispetto al 2012), il 4,34% di share medio nel totale giornata (con oltre 600.000 telespettatori al minuto e oltre 13,8 milioni di contatti netti, il 24% della popolazione). Da gennaio, per oltre 16 ore complessive è stata la Tv più vista in assoluto, affermandosi come terza rete più seguita in prime time per ben 26 volte. Buone notizie anche sul fronte di La7d, cresciuta nell'ultimo anno del 32% in share e del 34% in telespettatori, con oltre 3,5 milioni di persone diverse contattate ogni giorno e raggiungendo in maggio il dato più alto (0,51% di share).

Particolare importante: il pubblico de La7 si concentra specialmente tra gli alto spendenti, la classe AA di Auditel, fatta di colti e ricchi. Insomma, i numeri ci sono e la raccolta pubblicitaria, mediocre nei primi quattro mesi dell'anno, adesso è in lieve miglioramento.

Tocca a Cairo, quando sale sul palco parte un applauso rassicurante. Lui sa di avere per le mani la chanche più importante della sua vita professionale, la voglia di far bene è tanta, ma la coperta è corta. L'incipit è dedicato al racconto di come è riuscito a sconfiggere competitor dalle spalle forti, poi pian piano arriva a delineare il futuro de La7, c'è un tesoretto fornito da Telecom Italia da usare 'cum grano salis', ma soprattutto c'è una spending review che avrà come bersaglio i costi fissi (oggi 24 milioni di euro): nel mirino ci sono già le spese per i taxi (oggi circa 500.000 euro), ma non gli investimenti sui programmi.

Su questo punto l'editore ripete sino alla noia che le produzioni che funzionano non verranno toccate e soprattutto non sarà licenziato nessuno. La filosofia editoriale è chiara: la rete punterà molto su news, politica e cronaca e farà a meno dei programmi ammazza share tipo 'Sos Tata' e i talk dei vari Telese, Nuzzi, Benedetta Parodi, Geppi Cucciari, ecc. In prima fila ci sono le star de La7 che Cairo ad una ad una porta in palmo di mano. Michele Santoro ("Il mattatore, posso chiamarti così Michele?"), Corrado Formigli, Lilli Gruber che con 'Otto e mezzo' avrà anche l'access del sabato, la brava e bella Tiziana Panella con 'Coffee Break' e Myrta Merlino che con il suo 'L'aria che tira', visti gli ascolti in netta crescita, si allungherà fino alle 13 e 30 facendo da traino al Tg.

Daria Bignardi tornerà nella primavera del 2014 con le sue 'Invasioni', mentre Enrico Mentana oltre al Tg avrà dieci serate nel corso dell'anno per approfondire i temi dell'attualità. Cairo ha una buona parola per tutti, scherza, si muove da commander in chief (a proposito cosa avrà pensato il direttore di rete Paolo Ruffini?), inevitabile il paragone con il Cavaliere. E poi ci sono i nuovi. Salvo Sottile (timido e un po' frastornato dopo una settimana di passione), viene accolto a braccia aperte, "Ci darà una grossa mano per allargare il nostro target, visto che 'Quarto Grado' su Rete 4 aveva un 70% di pubblico femminile”. Mentre di Gianlugi Paragone, che per seguirlo ha buttato alle ortiche un posto fisso in Rai, esalta le doti creative, orecchino e chitarra compresi.

Ricapitolando, rimane sostanzialmente invariata la fascia mattutina con la triade in sequenza 'Omnibus', 'Coffee Break' e 'L'Aria che tira', e vengono confermate le prime serate con lo schema vincente dell'ultima stagione più qualche variante: il martedì arriva 'Grey's Anatomy', il mercoledì il grande cinema (le prime visioni in chiaro di 'The Social Network', 'Drive', 'I Ragazzi Stanno Bene', 'Truman Capote - A Sangue Freddo' e 'Oltre Le Regole - The Messenger'). 'L'Ispettore Barnaby' andrà in onda al sabato e poi grazie al già annunciato accordo con Sky Italia, arrivano diverse fiction e serie Tv italiane come 'In Treatment' (con Sergio Castellitto e Kasia Smutniak), 'Faccia d'Angelo' (con Elio Germano) e 'Un Natale Con i Fiocchi' (con Silvio Orlando e Alessandro Gassman).

Rimane naturalmente da definire la collocazione di Sottile e Paragone, anche se il primo certamente punterà sulla cronaca, mentre il secondo avrà un talk. Nebbia assoluta invece sulla fascia pomeridiana: Cairo annuncia di avere un paio di idee, i rumors parlano di un recupero di Cristina Parodi dopo il fallimento dello scorso anno. Dopo due ore di show gli astanti hanno fame, l'ultima battuta è per Mentana, di ritorno in sala dopo il Tg. Chicco ne approfitta per ricordare che all'appello manca l'amico Gad, il grande assente. Cairo abbozza e apre una porticina a Lerner, ma si sa che non lo ama, editorialmente parlando. Il nuovo editore, detto con rispetto, è un ruspante, non un radical-chic. Al venerdì sera, in seconda serata, probabilmente vedrebbe meglio la chitarra di Paragone piuttosto che il bla bla di 'Zeta'.

La convention è finita, si apre la coda per il buffet.

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