Vi segnaliamo per il suo particolare interesse e valore l’editoriale di questa settimana della rivista on-line “Broadcast & Video”, a firma di Giorgio Tedeschi.
In questa guerra che speriamo si stia davvero concludendo completamente, molte cose non sono filate liscie dal punto di vista dell'informazione, anche se questo conflitto è stato "raccontato" (e anche almeno in parte visto) più di qualunque altro. Altissimo, in particolare, il tributo di sangue pagato dai giornalisti.
Un'acuta riflessione su questi temi e su come stia (malamente) evolvendo il concetto stesso di "informazione" sui media italiani e mondiali in tempo di guerra e anche di pace è svolta nell'editoriale ("Uccisi i testimoni") di questa settimana della rivista on-line "Broadcast & Video", pubblicata dagli amici di Diesis Group. Ve lo segnaliamo, pur non concordando su tutti i passaggi (le Tv di Milosevic e di Saddam erano organi di propaganda di altrettante orribili dittature più che media da difendere a priori), per la profondità e il valore delle riflessioni in esso contenute (M.R.).