‘Un giorno da pecora’ su RadioDue

Su Claudio Sabelli Fioretti, Giorgio Lauro e il loro “Un giorno da pecora” pesa un’intervista rilasciata da Cirri ad ‘Affari Italiani’. Ma il loro programma su RadioDue, dal lunedì al venerdì, alle ore 14, funziona, pur non essendo una novità assoluta.

Partiamo dall'intervista "incriminata" per andare a parlare del programma. È stato proprio Massimo Cirri a smontare "Un giorno da pecora" con questa sua dichiarazione: "Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, che conducono su RadioDue 'Un giorno da pecora', ogni volta propongono ospiti famosissimi; peccato che quando la trasmissione finisce poi ne parlino male, naturalmente alle spalle. Per esempio, ho appena sentito Sabelli Fioretti che sparlava in mensa di Veltroni, quando il giorno prima erano 'pappa e ciccia' in Radio... Ed è successo lo stesso con Formigoni, Dini, Frattini e chissà con quanti altri".

Difficile capire quando Cirri scherza o parla seriamente ma se lo stile di Lauro e Sabelli e l'atmosfera creata ai microfoni di RadioDue fossero 'falsi' come sostiene il conduttore di 'Caterpillar', allora cadrebbe un po' tutto l'impanto del programma. In "Un giorno da pecora" Sabelli e Lauro dimostrano di avere estrema confidenza con gli ospiti (Sabelli dà del tu, mentre Lauro resta sul lei) e il tono di cordialità, seppur con battute e critiche pungenti, satiriche e divertenti, è quello che impartisce il ritmo al programma, che può essere definito un talk show radiofonico non paludato, dal ritmo incessante, irriverente e senza timore.

I due conduttori si sono ritagliati un ruolo con il quale si presentano agli ascoltatori e agli ospiti, "l'anziano" e il "simpatico". Gli ospiti del talk-show sono i politici, i capitani di industria, le star televisive e gli opinionisti stravaganti (ospite fisso il mago Otelma). E l'abilità dei conduttori sta nel miscelare sapientemente gli interventi di una Livia Turco o di un Italo Bocchino appena uscito dalla tempesta Berlusconi-Fini con le astruse interpretazioni politiche di una Lory del Santo o di una Cristina, la super maggiorata del penultimo Grande Fratello.

In una finta confusione verbale il potente di turno (spesso costrettto o indotto a cantare con l'inganno; la Melandri è stata una delle poche a non cascarci) da lupo diventa appunto pecora per un giorno, messo in ridicolo come piace a noi poveri comuni mortali e pecore tutti i giorni.

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