Un primo bilancio del Mipcom di Cannes

Ecco alcuni dei ‘segnali’ sull’evoluzione del mondo televisivo che è stato possibile cogliere al Mipcom di Cannes, la manifestazione internazionale che si è appena conclusa sulla Costa Azzurra.

Si è appena concluso il MipCom, la principale fiera d'autunno dell'audiovisivo che, insieme al cugino Mip Tv di primavera, scandisce i tempi del mercato. Se da una parte è prematuro fare un bilancio della manifestazione, possiamo senz'altro condividere alcune considerazioni generali, maturate dalla nostra incursione sulla Croisette. L'atmosfera generale è quella della fine degli anni '90 quando, in piena euforia digitale, si considerava Internet come la nuova frontiera entro cui ri-contestualizzare le consolidate logiche di gestione dei diritti (cinema, tv, home-video, territori, standard di trasmissione, ecc.).

Oggi è la Mobile Tv che solletica gli operatori e li porta tutti attorno ad un tavolo a discutere di futuro, un futuro dai confini indefiniti ma che spinge i più attenti e potenti tycoon del settore a stringere accordi sempre più stretti con i gestori di telefonia e ad incrementare i cataloghi di contenuto, dalla cui vendita diversificata per le più svariate piattaforme derivano i profumatissimi ricavi per produttori e distributori (ma anche per i professionisti del DRM - Digital Rights Management, ovvero i consulenti che indicano la rotta nel mare dei new media, tra IPTV, iPod, Playstation e DVB-H).

Proprio a Cannes Telecom Italia ha siglato un accordo con Sony Pictures per offrire agli abbonati di Alice Tv alcuni blockbuster del potente "Studio" americano.

Nel dubbio, e in attesa di schemi e business model condivisi, la quotazione dei prodotti fiction è molto, ma molto, buona (in netto rialzo rispetto alla scorsa stagione) e i grandi operatori internazionali della produzione hanno dimostrato la loro soddisfazione organizzando infiniti rendez-vous sugli yacht ancorati accanto al Palais (proprio come ai vecchi tempi).

Se il genere dei reality comincia a cedere il passo a nuovi format tagliati sui new media (caratterizzati da interattività, giochi, animazioni, ecc.) ci sono interessanti segnali di ripresa da parte delle rassicuranti telenovelas, definitivamente più vicine alla grande fiction per qualità di script, regia, attori e sceneggiature. Il confine tra Dancing Days e le Casalinghe Disperate è sempre più labile, in Argentina stanno girando alcune versioni localizzate delle Amas de Casa Desesperadas e non è escluso che qualcosa di simile possa accadere molto presto anche alle nostre latitudini, almeno stando al movimento dei produttori indipendenti nostrani negli stand di Globo Tv, Telefe e compagnia (ne parleremo meglio nel reportage sulle pagine di Millecanali).

L'Italia ha partecipato al mercato con i duopolisti del settore televisivo, e altre 170 circa realtà "minori", alcune riunite nello stand coordinato dall'ANICA e dall'ICE, altre che hanno provato a giocare da sole (tra cui il Piemonte...) ma la maggior parte era senza uno stand, a volare di fiore in fiore a caccia di nuovi format e alla ricerca di partner per coproduzioni o ad acquisire i diritti per l'Italia di produzioni da piazzare a peso d'oro ai network nostrani.

A presto su Millecanali (Enzo Chiarullo).

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