Un ricordo di Mario De Sisti

La scorsa settimana, ci ha lasciato Mario De Sisti, zio Mario, come usavo chiamarlo, per salutarlo nelle varie occasioni.

'Zio Mario' aveva iniziato da bambino, come apprendista da un fabbro, per portare qualche soldo a casa.
In questa forgia, vista la poca distanza da Cinecittà, cominciarono ad arrivare alcuni illuminatori della Mole & Richardson che, per il peso, i tempi e i costi di riparazione e trasporto (via nave), nel momento in cui erano da riparare, cominciarono ad arrivare in questo laboratorio artigiano, molto più economico e veloce.

Il passo successivo fu quello di andare a lavorare per la Ianiro, devo restò finche il sodalizio dei due fratelli Ianiro andò avanti profittevolmente, imponendo il nome come uno dei brand più importanti, a livello mondiale, per il settore dell'illuminazione cine-televisiva.

Poi, con la divisione dei due fratelli, passò da operaio a caporeparto, poi a progettista e infine, con l'acquisizione delle principali lingue, diventò tecnico-commerciale per supportare le vendite e i clienti nelle fiere, anche all'estero. Mario decise allora di partire con un proprio progetto.

Non dimenticherò facilmente l'emozionate intervista che mi rilasciò in una tarda sera autunnale o invernale di molti anni fa (non ricordo bene), nella quale mi raccontava che aveva approntato, can l'aiuto di qualche fabbro e disegnandolo ed assemblandolo nel proprio soggiorno, un modello di illuminatore Fresnell, leggero e compatto che, portò al NAB, non ancora approdato a Las Vegas ma in svolgimento ancora a Dallas.

Mi raccontava Mario: “Io non avevo ancora i soldi, per permettermi uno stand. Allora avevo preso una suite nell'hotel di fronte alla fiera. Poi, giravo nei corridoi del NAB, dove incontravo gli amici che mi ero fatto nei vari anni di attività e raccontavo della mia iniziativa, del nuovo prototipo di proiettore che avevo sviluppato in un mese e che potevo presentargli nella mia suite, nell'hotel di fronte alla fiera.
Venni via da Dallas, con ordini per 400 milioni di lire e di questi, in anticipo, ebbi 250 milioni”.

Probabilmente, grazie alla sua lunga esperienza, Mario aveva individuato il prodotto che poteva interessare al mercato, leggero, performante e compatto. Ma, soprattutto credo che in questo semplice episodio sia racchiusa tutta la capacità, l'estro, la determinazione, l'intraprendenza e la passione di un personaggio d'altri tempi. Con la sua scomparsa, come ha giustamente scritto Massimo Lobefaro (che con la De Sisti ha lavorato per diversi anni, (in una mail inviata il giorno del triste annuncio), “da questa mattina il mondo è un po' più buio”.

A Sergio, Fabio e a tutta la famiglia De Sisti le più sentite condoglianze da parte del team di Millecanali.

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