Tre donne alla conduzione e Portorotondo fra i protagonisti Queste le (modeste) novità del talk-show di RaiTre ‘Millennium’, che vuole tentare di mantenere ‘caldo’ il pubblico di ‘Ballarò’. Purtroppo un sondaggio assurdo rovina un po’ tutto…
I talk non sono programmi nuovi e l'innovazione non sta (solo) nella conduzione ma soprattutto nei contenuti. Ma in un talk show sulla politica i contenuti, e gli ospiti, a meno che non si voglia rischiare, sono sempre gli stessi; quindi evitare la noia e fare un programma ben costruito spetta alla conduzione e agli autori. Autori che in 'Millennium' (martedì su RaiTre, tanto per non perdere l'abitudine, in attesa del 'Ballarò' senza Floris) non hanno voluto osare, sperimentare nuove formule, preferendo andare sul sicuro e limitandosi a riproporre appunto una specie di 'Ballarò' tutto al femminile, con toni più gentili e, forse, annoiando meno.
Per 'Millennium', il nuovo talk di RaiTre, è stata scelta una “troika” di conduttrici: Elisabetta Margonari, volto noto dell'informazione Rai, nel ruolo dell'inviata, Marianna Aprile (alla quale si ha la sensazione sia stato affidato una sorta di ruolo di “spalla”) e Mia Ceran, quella più a suo agio con telecamera e ospiti.
La prima puntata è partita con Ceran e Aprile, quest'ultima visibilmente emozionata e tesa, con un'intervista ad Anna Finocchiaro, dopo la quale è stata mandata la sigla. Il programma è entrato nel vivo con Matteo Richetti, Paolo Romani, Vittorio Zucconi, in collegamento Dario Fo e Matteo Salvini (che ad un certo punto ha inviato un tweet: “Comunico che mi sto rompendo le palle, tra 5 minuti mi alzo e me ne vado”) e l'avvocato Paniz. A dare l'impronta al programma era sicuramente la Ceran, che lo ha reso incisivo e forte, mentre Marianna Aprile ha dimostrato la propria abilità nel gestire e condurre un dialogo con l'ospite Paniz, ma con un ruolo, come detto, un po' defilato.
Due i punti di demerito. Il servizio in Sardegna (data l'estate, alla consueta piazza protestataria era stata sostituita Portorotondo) era confusionario, con troppa carne al fuoco e dispersivo, oltre che ripetitivo e a volte superficiale. A dare il ritmo al programma la parte in studio ed i servizi come quello di Francesca Baiagioni, che intervistava i politici di FI incalzandoli sulle quote al partito, con un piglio a metà tra lo stile 'Report' e 'Le Iene'.
Ma a rovinare tutto è stato il sondaggio, fatto da Ixè via web tra gli spettatori di RaiTre, presentato a inizio programma dalla Ceran come “con validità scientifica a tutti gli effetti”. Validità scientifica letteralmente demolita da Paolo Romani (e dalla logica, per la verità). “Riforme: Berlusconi merita fiducia?” era all'incirca la domanda del sondaggio, che ha dato come risultati: 27% sì, 73% no. Alle domande di Romani sulle modalità e l'universo di riferimento del sondaggio, il sondaggista ha risposto che si trattava di un sondaggio tra il pubblico di RaiTre che telefonava, quindi rappresentativo di una parte ridotta di pubblico e italiani, ma su di esso, ha detto il sondaggista, “abbiamo adottato procedure di bilanciamento”, termine interpretabile in mille modi e inteso più o meno come “aggiustato” da molti (oltretutto chi rispondeva era stato 'inquadrato' anche come area politica). Complessivamente, uno dei sondaggi più sconclusionati che si siano mai visti in Tv e l'insistenza della Ceran nel difenderne la scientificità era davvero irritante.
Vedremo alla seconda puntata quali saranno gli “aggiustamenti” (la prima ha avuto 817mila telespettatori con un misero 3,96% di share).