Non si discute d’altro in queste settimane. Ma questo Matteo Renzi, che in breve è prima diventato segretario del primo partito italiano e poi, in un susseguirsi tumultuoso di eventi, ha prima elaborato una legge elettorale e una riforma costituzionale (l’abolizione del Senato) con il ‘nemico’ Silvio Berlusconi e poi scalzato direttamente Enrico Letta da Palazzo Chigi per installarsi al suo posto senza colpo ferire, ebbene questo monellaccio fiorentino saprà governare il Paese e farci uscire dal…

Non si discute d'altro in queste settimane.
Ma questo Matteo Renzi, che in breve è prima diventato segretario del primo partito italiano e poi, in un susseguirsi tumultuoso di eventi, ha prima elaborato una legge elettorale e una riforma costituzionale (l'abolizione del Senato) con il 'nemico' Silvio Berlusconi e poi scalzato direttamente Enrico Letta da Palazzo Chigi per installarsi al suo posto senza colpo ferire, ebbene questo monellaccio fiorentino saprà governare il Paese e farci uscire dall'incubo di una crisi che non finisce mai o sarà solo un effetto speciale prodotto dai media, da quella Tv che ancora governa (lei sì, di sicuro) l'Italia, e come tale sarà destinato a fare prima o poi i (duri) conti con la realtà?
È proprio questo, naturalmente, l'aspetto che più ci interessa, al di là delle prime scelte politiche di Renzi, di cui si occupa il collega Angelo Zaccone Teodosi nella sua ormai gloriosa rubrica di questo stesso numero.
Bluff o realtà, dunque? Saranno più che altro arti di retorica e affabulazione che conquistano facilmente i telespettatori o ci sono dietro effettive capacità e buone intenzioni?
Non è mica facile rispondere, in effetti, e non certo per il timore di prendere posizione di fronte a questo astro nascente che certo non lascia indifferenti; non è stato mai l'equilibrismo, del resto, a caratterizzare queste nostre pagine di apertura di Millecanali.
Abbiamo spiegato per una ventina d'anni perché ritenevamo intollerabile in un Paese democratico che potere mediatico-televisivo e potere politico fossero concentrati in un solo uomo, che poi spesso è stato anche designato come Presidente del Consiglio.
Il problema del conflitto d'interessi permane tuttavia irrisolto, a connotare in senso molto negativo questo nostro strano Paese.
Ma Renzi - veniamo a bomba - è davvero il nuovo Berlusconi, ne ricalca le caratteristiche di formidabile 'imbonitore', che riesce a parlare dal video direttamente con la gente, indirizzandone l'umore, i pensieri, l'opinione più o meno dove preferisce? Ancora: un Paese che negli ultimi anni si era fatto incantare da un comico stizzoso che sprizzava odio e disprezzo verso tutto e tutti (sentimenti molto diffusi nel Paese), seguirà ora docile il nuovo giovane 'uomo della Provvidenza' che promette di risolvere tutto da solo, avendo l'eterna sfida, il 'mi rischio tutto io, subito' come slogan-guida?
Messe così le cose, l'invito logico che ne consegue è quello di diffidare, di non abbandonare mai lo spirito critico, di non credere subito a chi si presenta con la pretesa di saper fare tutto da solo, di non accettare mai nulla a scatola chiusa. Perché la politica deve restare cosa diversa dalle televendite, o almeno alla lunga si spera che lo sia.
Detto questo, non si può che constatare come Renzi sia davvero abilissimo nel 'nuotare nei media', del resto è un personaggio costruito in pochi anni in Tv e dalla Tv, un politico che ha capito subito (fin dai tempi della 'Ruota della fortuna') quanto fosse importante saper maneggiare la scatola magica, che ne ha intuito logiche, linguaggio e 'debolezze', utilizzando tutto alla grande per costruire il racconto affascinante del 'giovane pulito' che si costruisce tutto da solo e sale in breve tutti i gradi del successo, in un Paese stanco, depresso, impoverito, arrabbiato, sfiduciato e soprattutto vuoto. La Tv per adesso lo segue affascinata, intrigante com'è la storia che sta narrando, fatta anche di continue promesse e sfide, di slogan facili e di presunta sicura verifica a breve, di novità e giovinezza.
Ci auguriamo sinceramente che il Governo Renzi sappia compiere scelte giuste e utili per il Paese ma soprattutto vorremmo che le si potesse giudicare sulla base di fatti e non di pregiudizi, di effettive verifiche sugli atti compiuti e non di slogan più o meno indovinati, di sostanza e non di forma. Per un Paese come l'Italia sarebbe già un grandissimo passo avanti.