Un workshop sul diritto d’autore online il 24 maggio

Il 24 maggio 2013 l’Agcom si confronta sul diritto d’autore online. Workshop internazionale alla Camera dei Deputati, mentre infuria la polemica tra “garantisti” e “no copyright”.

Come è noto, l'Italia è tra i Paesi più arretrati in materia di lotta alla pirateria: da anni, vengono annunciate nuove leggi e nuovi regolamenti, che però non vedono mai la luce, e nel mentre tutto resta immutato, con i pirati simpaticamente a spadroneggiare. Oltre due anni fa, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva avviato un provvedimento di intervento, dopo una consultazione, ma la bozza di delibera è stata impallinata dal fuoco incrociato dei “libertari” (coloro che dichiarano di agire come interpreti del misterioso “popolo della rete” e dei suoi famelici fruitori) e dei “garantisti” (i sostenitori della bontà ancora attuale del copyright, prevalentemente “editori” ovvero produttori di contenuti tradizionali: musica, cinema, tv...): una ipotesi di regolamento è stata quindi accantonata, a causa del polemico e rovente scontro (“sinistra” contro “destra”, “illuminati” versus “oscurantisti”, “modernisti” contro “passatisti”, e varianti sul tema... “manicheismo digitale”), ovvero tutto venne rimandato al nuovo Consiglio dell'Agcom, che si è insediato soltanto a fine luglio 2012.

Il neo Presidente Cardani ed alcuni Consiglieri, dopo il proprio insediamento, hanno presto annunciato l'intenzione di tornare sulla delicata questione, ma per qualche mese s'è ascoltato un silenzio assordante: il 24 aprile 2013, in una intervista a “la Repubblica”, il Commissario Preto ha annunciato, a sorpresa, che il 24 maggio l'Agcom avrebbe presentato un regolamento destinato ad arginare la pirateria. Ha scritto Aldo Fontanarosa: il sito pirata riceverà, in due giorni, formale diffida ad eliminare il film, il concerto, il software che sta offrendo in modo illegale; poi il titolare del sito avrà dieci giorni per difendersi davanti all'Agcom; trascorsi quindici giorni, l'intero “processo” andrà chiuso.

Apriti cielo: immediata la levata di scudi dei “no-copyright”, in prima fila i battaglieri avvocati Scorza e Sarzana di S. Ippolito ed un'associazione come Agorà Digitale, che hanno prospettato ancora una volta il rischio del “bavaglio” al web, ed hanno ribadito che l'Autorità non può intervenire laddove deve essere il Parlamento a legiferare (le opinioni in materia, tra i giuristi, non sono propriamente uniformi). L'articolo (qui consultabile) è stato pubblicato e non smentito dall'intervistato sull'interessante blog curato dallo stesso Commissario Preto (www.antoniopreto.it).
Lo stesso giorno, comunque, a distanza di poche ore, il 24 aprile, Adnkronos diramava il seguente dispaccio: “L'Agcom non ha ancora preso alcuna decisione per regolamentare il diritto d'autore online nè ha esaminato alcun provvedimento in materia”.

A precisarlo è il Commissario dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Antonio Preto in merito ad alcune interpretazioni apparse sulla stampa e rilanciate in rete. “La nostra riflessione sull'argomento - sostiene Preto - è appena iniziata e proseguirà nelle prossime settimane anche attraverso iniziative pubbliche che mirano a raccogliere opinioni, spunti e suggerimenti per affrontare un tema la cui complessità e delicatezza è sotto gli occhi di tutti. È in quest'ottica - prosegue - che abbiamo organizzato per il prossimo 24 maggio a Roma un workshop che vedrà la partecipazione di esperti italiani ed internazionali, chiamati a discutere di questo tema e a fornire materiale utile a definire le linee di un possibile intervento in un confronto libero e trasparente”. Alcuni hanno ritenuto la “precisazione” una sorta di “u-turn” cui Preto sarebbe stato costretto dai colleghi dell'Agcom, ed il sempre presunto “popolo della rete” si è messo in marcia.

Su “L'Espresso” del 3 maggio si legge, in un vero e proprio scoop a firma di Alessandro Longo: “L'Agcom farà entro l'estate, senza bisogno del Parlamento, un nuovo regolamento “contro la pirateria” su Internet, dopo il precedente tentativo che tante polemiche bipartizan aveva sollevato. È un impegno che ora il Presidente Angelo Cardani dell'Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni) si è preso nel corso di una riunione a porte chiuse con i principali esponenti dell'industria del copyright, il 30 aprile. “L'Espresso” ha potuto leggere il verbale della riunione.
Già nelle scorse settimane Cardani aveva annunciato il lavoro su una nuova delibera, ma adesso emergono particolari inediti, tanto che - a quanto risulta - si sono già messe in allarme le associazioni dei consumatori, dei provider e vari esperti difensori della libertà su internet (gli stessi che hanno contribuito a bloccare la precedente delibera, due anni fa).

“Il Presidente Agcom Cardani ha manifestato grande apprezzamento per il fatto che le due filiere condividano alcuni fondamentali principi in merito allo sviluppo dell'offerta legale di contenuti e al contrasto alla pirateria digitale. Il Presidente Cardani ha altresì confermato la volontà sua e del Consiglio di emanare il preannunciato regolamento prima o immediatamente dopo la pausa estiva” - si legge infatti nel verbale. Le “due filiere” sono Confindustria Cultura e Confindustria Digitale. Secondo il verbale, hanno partecipato alla riunione Marco Polillo e Fabio Del Giudice (Cultura); Stefano Parisi e Roberto Bedani (Digitale). Oltre a Cardani, c'era il Capo di Gabinetto di Agcom: Guido Stazi.

E quali sono i punti comuni condivisi dalle due “filiere” e su cui Cardani ha espresso “grande apprezzamento” (pur senza sbilanciarsi sul fatto se li adotterà o meno)? Primo: Agcom deve intervenire solo quando ci sono violazioni “reiterate e massive” delle norme sul diritto d'autore o per quei casi che arrecano ingenti danni (per esempio quando le opere arrivano su internet prima che nei negozi). Secondo: Agcom non colpisca gli utenti finali “per evitare ogni potenziale conflitto con la normativa posta a protezione della riservatezza delle comunicazioni personali”. Insomma, un'avvertenza per evitare che le misure di Agcom siano bloccate dal garante Privacy, che già due anni fa è stato uno di quelli che si era battuto contro la delibera. Terzo: Agcom avvii un procedimento amministrativo come una sorta di mini processo con contraddittorio, con i siti che favoriscono la pirateria.

Alla fine, “in caso di acclarata violazione”, Agcom può fare due cose. Se il sito è italiano, può chiedere al gestore (all'hoster) di rimuovere i contenuti vietati. Se è straniero, può imporre ai provider di impedire l'accesso al sito.
Le proposte dei due rami di Confindustria sono fatte in modo da parare le principali critiche che hanno bloccato la precedente delibera. Dicono quindi che gli hoster e i provider non siano soggetti a sanzione né a obbligo di controllo o filtraggio del traffico. Insomma, si vuole evitare che si gridi ancora all'istituzione di una “polizia di internet”. Tra le proposte si legge anche l'obiettivo di promuovere l'offerta legale e di svilupparne il mercato.

Ma nonostante tutti questi aggiustamenti, le idee sul tavolo sono simili nella sostanza alla precedente delibera. In un punto, fondamentalmente: Agcom vuole andare fino in fondo da sola, senza bisogno del Parlamento né di allargare il dibattito a tutte le controparti. Almeno la precedente Autorità aveva messo la delibera in consultazione pubblica, due volte, ricevendo così un mare di critiche.

“Cardani ha evidenziato che Agcom non intende replicare la consultazione pubblica, ma ha deciso di ascoltare gli stakeholders e i maggiori esperti della materia in una conferenza che si terrà il prossimo 24 maggio presso la Camera dei Deputati - si legge invece nel verbale - . Cardani ha anticipato che l'Autorità è del tutto confidente sulla sussistenza dei presupposti normativi per l'emanazione del regolamento e per la relativa implementazione da parte dell'Autorità”. E poi: “Cardani ha preannunciato che i contenuti del futuro regolamento saranno certamente oggetto di presentazione e condivisione con Governo e Parlamento, ma Agcom non ha necessità di provvedimenti legislativi ad hoc per poter emanare il regolamento stesso”.

Questa volta, lo scoop de “l'Espresso” non viene smentito dall'Agcom...
Il 7 maggio, una serie di associazioni e singoli operatori del settore (ovviamente della fazione “libertaria”) scrivono quindi all'Agcom, così come ai Presidenti di Camera e Senato (per conoscenza), una “lettera aperta” (qui consultabile), chiedendo se: “a) se sia vero che il Presidente Cardani abbia recentemente incontrato sul tema i rappresentanti delle associazioni dei titolari dei diritti d'autore e, in caso di risposta affermativa, chiedono che venga reso pubblico, in forma integrale, il verbale redatto; b) di rispettare il ruolo del Parlamento e di non procedere in assenza della determinazione del solo organo deputato ad assumere decisioni in una materia così delicata, il cui impatto sulla libera circolazione delle informazioni e dei contenuti è di tutta evidenza; c) di voler sentire in una Audizione pubblica, le sottoscritte Associazioni, nel termine di 15 giorni dal ricevimento della presente, al fine di raccogliere elementi utili alla valutazione dell'opportunità di procedere all'adozione del suddetto regolamento”.

Da registrare, curiosamente, il totale silenzio della Siae, in questa recente vicenda, come se la questione non riguardasse direttamente anche la Società Italiana Autori ed Editori ed i suoi 100mila associati: è pur vero che il neo Presidente Gino Paoli non è ancora entrato formalmente in carica, ma...

L'annunciato workshop Agcom del 24 maggio sembra quindi porsi come iniziativa dialogica ed aperta. Tra i relatori anche l'avvocato Guido Scorza, uno dei più critici rispetto all'Agcom (attuale e precedente): ottima dimostrazione di pluralismo da parte dell'Autorità. Encomiabile. È curioso però che non sia previsto l'intervento (nemmeno per i rituali saluti?) del Presidente della Camera Boldrini, che pure è apparsa ben sensibile rispetto alla materia web, soprattutto per quanto riguarda la privacy e la tutela dell'immagine personale (a partire dalla propria). Che forse Agcom voglia sì confrontarsi, ma non proprio con il Parlamento, non in questa fase almeno?

D'altronde, è in gioco un “rimpallo” di competenze, e si assiste ad una sorta di conflitto “giurisdizionale”: senza dubbio, può e deve essere il Parlamento a “legiferare”, ma siamo sicuri che Agcom, a legislazione vigente, non possa proprio in qualche modo “regolamentare” (appunto)?! E con un Governo instabile ed un parlamento così strutturato, sarà possibile una “mediazione” intelligente, a fronte delle differenze radicali di posizione tra centro-destra e centro-sinistra?!

Il dibattito comunitario e nazionale in materia di diritto d'autore è effettivamente al centro dell'iniziativa organizzata dall'Agcom per venerdì 24 maggio presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati.
Si legge nel programma del seminario, dal sapore rassicurante ed ecumenico, nel tentativo (coraggioso) di mediare tra contrapposti interessi (i fruitori, gli autori, i produttori, i mercanti, le industrie culturali e le tlc ed i nuovi aggregatori), e conflittuali lobby (anche all'interno della stessa Confindustria): “Il permanente dibattito, a livello sia comunitario che nazionale, in materia di diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica rende necessario un momento di confronto e di riflessione. Questo workshop vuole rappresentare un'occasione per ragionare insieme e in maniera complessiva sulla disciplina regolamentare della tutela del diritto d'autore online e sulle dinamiche che caratterizzano l'industria dei contenuti nell'ecosistema digitale. Allo stesso tempo vuole essere un'occasione per individuare possibili soluzioni che bilancino le due diverse esigenze fondamentali di assicurare l'accesso alle opere culturali al più vasto numero di persone e di incentivare la creazione di nuove opere da parte degli autori. Operatori del settore ed istituzioni sono invitati a svolgere un'approfondita analisi del mosaico delle possibili linee di intervento sulla promozione della creatività e del consumo consapevole dei contenuti in rete e sull'enforcement degli strumenti di tutela del diritto d'autore. Il confronto tra diversi modelli di azione riguardo a problemi concreti si propone quale punto di partenza di un percorso per individuare risposte condivise sulle questioni più problematiche della regolamentazione in materia di tutela del diritto d'autore online”.

Prevista la presenza del Presidente dell'Agcom Angelo Marcello Cardani e di tutti i Commissari: Maurizio Dècina, Antonio Martusciello, Antonio Preto, Francesco Posteraro. Si ricorda che Dècina e Preto sono membri della Commissione per le Infrastrutture e le Reti, mentre Martusciello e Posteraro di quella per i Servizi e i Prodotti. La complessa materia del diritto d'autore online ha a che fare con la competenza di entrambe le Commissioni.

La giornata sarà articolata in una prima sessione, con ospiti internazionali (interverranno anche i rappresentanti della francese controversa Hadopi e del britannico prestigioso Ofcom), con l'obiettivo di analizzare i diversi approcci regolamentari esistenti, e in una sessione pomeridiana articolata in due gruppi di lavoro paralleli, dedicati rispettivamente a “Creatività e contenuti in rete“ e a “Gli strumenti di tutela”. Questo il pre-programma della kermesse, pubblicato sul sito dell'Agcom venerdì 10 maggio (vedi programma workshop Agcom).
Stranamente, al 13 maggio, però nessuna traccia del convegno del 24 maggio sulla pagina ufficiale Agcom su Facebook: misteri della rete (o dell'Agcom).

Ci piace qui segnalare che tra i relatori - nella sessione plenaria mattutina - vi è anche un nostro egregio collaboratore storico, Angelo Zaccone Teodosi, studioso di politiche culturali ed economie mediali, Presidente dell'Istituto italiano per l'Industria Culturale - IsICult, qualificato centro di ricerca indipendente, che dal 2001 cura la rubrica fissa “Osservatorio IsICult Millecanali” sulla nostra testata, e scrive anche intensamente per queste colonne web.

La kermesse si annuncia effervescente.
In ragione della limitata disponibilità di posti in sala, si segnala la necessità di manifestare la conferma della propria presenza entro mercoledì 15 maggio, all'indirizzo email: workshop@agcom.it (indicando altresì a quale dei due panel intende partecipare).

Intervista ad Antonio Preto, Agcom - la Repubblica 24-4-2013
Lettera Aperta al Presidente dell'Agcom 7-5-2013
Programma workshop Agcom 24-5-2013

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