Vediamo la nota chiarificatrice dell’agenzia Adn Kronos:
Il campione dell'Auditel per la rilevazione degli ascolti televisivi è stato inquinato da una violazione della segretezza delle famiglie che lo compongono, di quale portata e con quali effetti lo sta valutando un comitato tecnico che comunicherà le sue conclusioni, e le possibili soluzioni, al Cda della società convocato per il 14 ottobre. Lo riferisce la stessa Auditel, in una nota. L'Auditel, a quanto risulta all'agenzia Adnkronos, non ha ancora quantificato quale percentuale del campione sia stata colpita.
"Siamo stati informati dal nostro fornitore Nielsen che, per un errore, sono state trasmesse comunicazioni di posta elettronica a famiglie del campione rendendo visibili gli indirizzi e-mail. Il nostro Comitato Tecnico si è posto immediatamente al lavoro per individuare valutazioni e proposte che saranno esaminate dal Consiglio di Amministrazione della Società già convocato per mercoledì 14 ottobre. Auditel intende confermare la propria linea, trentennale, di serietà e trasparenza".
L'errore della Nielsen si è verificato mercoledì scorso, il 7 ottobre e, in pratica sarebbe consistito nell'invio di una email 'collettiva', dove cioè ogni destinatario poteva leggere gli indirizzi degli altri destinatari. Il numero dei destinatari delle email inviate è necessariamente noto alla Nielsen e quindi all'Auditel, altra cosa è valutare quante identità degli stessi siano divenute 'pubbliche', dato che per molti degli indirizzi mail sono utilizzati nick name o comunque non sono immediatamente riconducibili ai loro titolari.
Il nocciolo del problema, per l'Auditel ma soprattutto per gli investitori pubblicitari e per le reti televisive, è quanta parte del campione, al giugno del 2014 15mila 600 famiglie in totale (ma in fase di aumento), non abbia più le caratteristiche di segretezza che lo rendono 'sicuro'.
Fino al cda del 14 ottobre l'Auditel ha deciso di non intervenire sul campione e di non sospendere le rilevazioni (come qualcuno chiedeva, ma data la posta in gioco, sembrav davvero inverosimile che avvenisse). Altro terreno ancora inesplorato è quello delle eventuali conseguenze di quanto accaduto sul fronte dei rapporti con la Nielsen, materia probabilmente all'attenzione del prossimo Consiglio di amministrazione.
La credibilità del campione, insieme ai metodi di rilevazione e ponderazione dei dati, sono il vero asset di Auditel. La società, nata nel 1984 e che ha diffuso i primi dati nel 1986, è di fatto l'ago della bilancia fra gli investitori pubblicitari e le reti televisive: sono gli ascolti a determinare le tariffe delle seconde e a consentire la valutazione dell'efficacia dell'investimento da parte delle prime.
La proprietà della società Auditel è sostanzialmente divisa fra la Rai, l'emittenza privata e le aziende che investono in pubblicità con le agenzie e centrali media e con una piccolissima quota di proprietà della Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg).
L'elenco puntuale dei soci comprende Upa, Assocom, Unicom, Fieg, Confindustria Radio Tv, Rai, Rti e La7. Sky non è direttamente presente ma è in Crt (Confindustria Radio Televisioni, associazione costituita tra Rai, Mediaset, Sky, La7, Telecom Italia Media e Frt) e suoi uomini figurano sia nel consiglio di amministrazione di Auditel sia nel Comitato tecnico della stessa, come i rappresentanti degli altri soci. La governance dell'Auditel è stata mutata nell'aprile scorso, con il passaggio del cda da 22 a 30 membri, 15 riferiti alla componente del mercato e altrettanti in rappresentanza dei broadcaster.
Tutti i soggetti che operano sul mercato pubblicitario televisivo italiano con comprensibile ansia stanno cercando in queste ore di capire come l'Auditel uscirà dalla situazione nella quale si è trovata, con l'eccezione di Sky: la pay tv ha iniziato recentemente a diffondere anche i dati di ascolto raccolti con il suo 'Smart Panel', uno strumento specifico e proprio, varato nel maggio del 2014 ma i cui risultati non erano mai stati, prima, resi noti in maniera così ripetuta e puntuale. Ora Sky li inserisce nella propria comunicazione quotidiana sugli ascolti, anche quando sono meno 'generosi' di quelli dell'Auditel, per accreditarne la credibilità.
I dati dello 'Smart Panel', che sono già certificati, vengono direttamente da 10mila decoder in uso ad altrettante famiglie abbonate, come riferiva Sky al momento della varo dello strumento. In pratica, una sorta di Auditel specifica per la pay.