Una consultazione per i ‘rimborsi’ alle Tv locali che ‘rilasciano’ le frequenze

Una situazione grave, con aspetti un po' grotteschi –

L’importo è assai scarso, le modalità con cui si procederà sono tuttora incerte, le Tv locali sono le uniche danneggiate, ma il Ministero avvia ora una consultazione pubblica per stabilire come si opererà per i ‘rimborsi’. In Puglia intanto è sempre ‘allarme rosso’…

Come ha scritto 'Radio Tv News' di Confindustria Radio Tv, “il Ministero dello sviluppo economico ha avviato una procedura di consultazione pubblica sui criteri e le modalità per l'attribuzione di misure economiche di natura compensativa a favore degli operatori Tv in ambito locale. Il testo in consultazione è disponibile
sul sito del ministero dello sviluppo economico. L'Associazione Tv Locali è quindi pronta a fornire le proprie osservazioni e commenti su un tema centrale per il futuro del comparto entro il termine assegnato del 10 dicembre 2014.

L'Italia, spiega il dicastero di via Veneto, “è da tempo un'osservata speciale dell'Itu per le interferenze frequenziali con i Paesi confinanti (Croazia, Slovenia, Malta, Francia). Per scongiurare le minacce di procedure d'infrazione richieste dai Paesi vicini, il governo intende incentivare la liberazione delle frequenze riconosciute a livello internazionale oggetto di accertate situazioni interferenziali”. Lo afferma il sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli dopo la decisione di avviare una procedura. La consultazione delle Tv locali “è un altro passo in direzione dell'obiettivo di superare l'eccessiva saturazione dello spettro e risolvere il problema delle interferenze con i Paesi confinanti”.
“Il punto di arrivo finale - sottolinea Giacomelli - è registrare tutte le frequenze, nazionali e locali, a Ginevra”.

Pazienza, sembra dire Giacomelli, se sul campo, nel corso di questo iter, cadranno un bel po' di Tv locali, cui vengono sottratte quelle stesse frequenze che erano state assegnate (per vent'anni!) poco tempo fa. Ma davvero si procederà allo spegnimento (e a una successiva infinita battaglia legale, sembra ovvio) delle 'frequenze interferenti' entro fine anno? In attesa di capirlo, ecco la cronaca di quel che accade in Puglia (la regione più 'colpita), nella cronaca di un'altra associazione (molto attiva sul tema), la Rea:

“Una grande compattezza e la volontà di assicurare tutto l'impegno possibile per scongiurare la nefasta ipotesi di chiusura delle emittenti pugliesi. Questo il risultato dell'evento televisivo che... ha messo in rete gli studi televisivi di Amica 9, Canale 7, Studio 100, TeleBlu, TeleDauna, da dove personaggi di spicco della politica e dell'economia pugliesi hanno preso contezza della grave situazione (che si determinerà) se 12 frequenze su 18 dovessero essere spente, così come stabilito nella delibera dell¹Agcom n.480/14/Cons., 'Modifica del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze per la Radiodiffusione televisiva in tecnica digitale DVB-T', che ha rivisto il piano precedente per evitare le sanzioni dell'Unione Europea a causa dei disturbi ai segnali televisivi irradiati verso i Paesi confinanti.

Una ghigliottina si abbatterà sulle Tv locali, se non dovessero essere trovate al più presto soluzioni per arginare una legge che incombe con una scadenza precisa, quel 31 dicembre ormai assolutamente vicino. Nel corso della trasmissione condotta dai direttori delle emittenti hanno portato il proprio contributo il sottosegretario di Stato sen. Angela D'Onghia, il vicepresidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati e parlamentare del PD On. Michele Pelillo, il Presidente del gruppo di Forza Italia nella Commissione Giustizia della Camera On. Gianfranco Chiarelli, il Sen. Lello Ciampolillo del Movimento 5stelle e membro della Commissione di vigilanza Rai, l'On. Lello Di Gioia del PSI, l'On. Arcangelo Sannicando di SEL e l'On. Pino D'Ambrosio del Movimento 5 Stelle.

Tutti concordi nel portare al Governo e al Parlamento proposte operative per differire la data di scadenza in modo tale da poter allestire alternative valide che possano evitare la chiusura di fatto del sistema radiotelevisivo locale pugliese. Alla trasmissione ha preso parte anche il Presidente di Confindustria Taranto Enzo Cesareo che ha assicurato la propria azione nei confronti del sistema confindustriale regionale e nazionale per contribuire al risultato.

Tutti hanno convenuto di dare mandato al sottosegretario D'Onghia di convocare al più presto a Roma una riunione operativa di tutti i parlamentari pugliesi. Intanto le Tv pugliesi stanno organizzando altre occasioni di mobilitazione per allertare l'opinione pubblica pugliese a difesa di uno dei capisaldi della certezza democratica regionale”.

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