Una nuova legge per il cinema e l’audiovisivo della Regione Lazio

Venerdì 17 dicembre: nonostante la data (infausta?), la Giunta del Lazio, presieduta da Renata Polverini, ha fatto propria la proposta di legge di riforma del cinema e dell’audiovisivo elaborata dall’Assessore alla Cultura Fabiana Santini.

La proposta presenta caratteristiche innovative, anche solo a partire dalla denominazione (e dalla sottostante strategia ispiratrice): basti pensare che, in Italia, non esiste un provvedimento di legge che vada a favore del “cinema” e dell'“audiovisivo” considerati insieme (come è noto, i due settori sono in qualche modo regolati rispettivamente dalla legge Urbani e dalla legge Gasparri, senza le opportune interazioni).

La legge prevede la creazione di un Ente Regionale per il Cinema e l'Audiovisivo, che dovrà razionalizzare ed accorpare gli interventi della Regione Lazio, ereditati dalla Giunta Marrazzo. È un dato di fatto oggettivo che, fin dal 2005, l'allora Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, il Segretario Generale Francesco Gesualdi, l'Assessore alla Cultura Giulia Rodano hanno dimostrato concreta sensibilità politica e budgetaria nei confronti del cinema e dell'audiovisivo.
Si è però assistito, nel corso degli anni, ad una deriva policentrica, che ha prodotto anche dispersione di risorse, a causa della frammentazione delle competenze e dell'assenza di una “cabina di regia”.

In verità, nel 2009, fu costituita dalla Regione Lazio la Fondazione Roberto Rossellini per l'Audiovisivo, che aveva come obiettivo divenire il punto di riferimento della Regione tutta, ma purtroppo questa strategia non è stata portata a termine.
Polverini e Santini hanno quindi effettuato anzitutto una ricognizione degli interventi messi in atto dalla Regione ed è emerso un “policentrismo” eccessivo e dispersivo, uno scenario confuso, con qualche ombra.

Previa consultazioni informali con le cosiddette “categorie”, ovvero con le principali anime del cinema e dell'audiovisivo (associazioni datoriali, sindacati, ed altri soggetti), è stato quindi disegnato un intervento di riforma, radicale quanto profondo.
La proposta di legge è finalizzata a razionalizzare l'intervento della Regione Lazio nel sistema cinematografico ed audiovisivo, una delle maggiori industrie della Regione.
Si ricordi che l'intervento della Regione Lazio è il più consistente tra quello delle Regioni d'Italia (più del Piemonte o della Lombardia, della Toscana o della Puglia…): tra i 40 ed i 50 milioni di euro l'anno, un budget vicino a quello che lo Stato centrale destina, a livello nazionale, al cinema (Ministero per i Beni e le Attività Culturali).

La Giunta Polverini intende assegnare al cinema ed all'audiovisivo l'importanza strategica socio-economica che merita (nel Lazio, circa 18mila addetti nel settore, oltre 500 società, 70% del valore della produzione nazionale di fiction, circa 600 milioni di euro l'anno…), ma ritiene indispensabile e urgente eliminare i molti sprechi che si registrano, riducendo il policentrismo mal interpretato e le derive centrifughe, che hanno prodotto dispersione di competenze, frammentazione e diffusa inefficienza. Basti pensare che, nel settore cinema e audiovisivo, la Regione Lazio interviene attraverso oltre 10 bracci operativi: la Direzione Regionale, la Filas, Sviluppo Lazio, Bic Lazio, la Fondazione Rossellini, la Fondazione Film Commission, la Fondazione Cinema per Roma, il Polo formativo per il Cinema e l'Audiovisivo… (eccetera) e chi più ne ha, ne metta!

Con la “riconduzione ad unità” dell'intervento regionale, con la costituzione di un Ente Regionale per il Cinema e l'Audiovisivo, e la dotazione di un Fondo Unico Regionale, sarà possibile definire una politica culturale organica di respiro pluriennale, basata su princìpi di efficienza / efficacia / economicità, sostenendo al meglio la comunità professionale, sia sul versante artistico sia su quello economico.
Il Fondo è dotato di 15 milioni di euro l'anno, cui verranno a sommarsi altre risorse, anche di competenza di assessorati altri rispetto alla cultura, ed ovviamente i fondi europei (Fse e Fesr).
È prevista la liquidazione della Roma e Lazio Film Commission, così come del Centro Audiovisivo della Regione Lazio (Carl), così come della Fondazione Rossellini. La Regione resta invece nella Fondazione Cinema per Roma, ma anche per questa fondazione è prevista una sorta di “rifondazione”: verosimilmente, verrà ad essere creata ad inizio 2011 una “Fondazione Cinema e Audiovisivo per Roma e Lazio”, che andrà a gestire in modo coordinato la prossima edizione (la sesta) del Festival Internazionale del Cinema e la prossima edizione della Fiction Fest (la quinta), nelle more che queste funzioni vengano affidate all'Ente Regionale per il Cinema e l'Audiovisivo.

Una piccola grande rivoluzione. I criteri che animano la legge sono eccellenti quanto innovativi: non resta da augurarsi che la gestione sia affidata a professionisti adeguatamente competenti.
L'iter della legge inizia oggi, ma si prevede che la legge possa essere approvata dal Consiglio Regionale entro fine gennaio 2011.

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