Questa volta ci occupiamo, sulla scia di un articolo apparso su ‘Repubblica’, di una Radio assolutamente ‘anomala’: è Radio Rasd, l`emittente della Repubblica Araba Democratica Saharawi, bandita da tutte le frequenze marocchine ma trasmessa in onde medie e corte.
È una Radio pirata, bandita dalle autorità marocchine ma per il popolo saharawi è un'oasi di libertà. È Radio Rasd, l'emittente della Repubblica Araba Democratica Saharawi, bandita da tutte le frequenze marocchine ma trasmessa sui 1550 kHz delle onde medie e sui 6300 kHz delle onde corte.
Prima si poteva ascoltare su Internet, ma poi il governo marocchino ha censurato tutti i siti pro-Saharawi ed allora gli speaker di Radio Rasd si sono dati da fare per raggiungere comunque il popolo saharawi.
La Rasd trasmette in arabo e in spagnolo ma anche in dialetto hassanya, quando al microfono ci sono i guerriglieri del Fronte Polisario e parlano il dialetto che i saharawi parlano da secoli. Gli abitanti del deserto e dei villaggi limitrofi l'ascoltano di nascosto, così come i ragazzi, dove non possono essere scoperti e dove le frequenze cittadine non disturbano le frequenze di Radio Rasd.
Nel palinsesto della Radio si alternano informazione, musica ed alcuni dei pezzi dei gruppi più popolari tra i saharawi. Tra i più famosi i Tinariwen, una band del Mali la cui musica, che si chiama Tishoumaren, mescola blues, rock, chaabi marocchino e ritmi tradizionali Tuareg. Ma una peculiarità della Radio è il cambio continuo di frequenze per sfuggire alle autorità marocchine, che cercano di controllare Radio Rasd, considerata un pericolo.