Una settimana in breve

Canone Rai: meno evasori nel 2016

 

Grazie all’inserimento del canone Rai nella bolletta della luce si è in effetti ridotta non poco l’evasione. Nel 2016 ha pagato il canone il 41% delle famiglie in più, con un incasso aggiuntivo, rispetto al 2015, di oltre 420 milioni. Questa somma è finita per due terzi alla Rai (280 milioni), per il resto all’Erario per altri usi (ricordiamo che dovrebbe sostenere anche le Tv locali).

Ma gli evasori del canone sono ancora parecchi: sarebbero più di 2 milioni e mezzo, secondo quanto emerge dalla Relazione sull’evasione, commissionata dal ministero dell’Economia a un gruppo di lavoro guidato dall’ex presidente Istat Enrico Giovannini.

Non è l’unica sorpresa, informa ‘Repubblica’: “Incrociando dati Istat e dell’Agenzia delle entrate, salta fuori che 446 mila e 730 famiglie con ogni probabilità hanno pagato i 100 euro del canone nel 2016 (quest’anno sceso a 90 euro) ma non dovevano farlo, semplicemente perché non hanno la tv”.

 

Ter: i dati d’ascolto usciranno l’8 novembre

 

Sciolto finalmente l’enigma sui primi dati d’ascolto radiofonici ‘targati’ Ter - Tavolo Editori Radio, società che riunisce editori e associazioni del comparto. All’unanimità, dopo vari rinvii, è stata decisa la pubblicazione per l’8 novembre dei dati relativi al primo semestre.

“Parallelamente - come da comunicato stampa - entro il termine del 12 ottobre saranno consegnati agli editori gli aggiornamenti relativi al trimestre”. Soprattutto - va precisato con attenzione - “Ter ha deliberato di non considerare i dati relativi alla prima wave e pertanto l’indagine 2017 conterà 90.000 interviste, alle quali si aggiungono le 20.000 interviste realizzate per il calcolo delle coperture fino ai 28 giorni”.

 

Polemiche in Vigilanza in vista delle elezioni

 

Si anima la Vigilanza Rai in vista della prossima campagna elettorale per le politiche del 2018.

In particolare, il presidente Roberto Fico, fino a poco tempo fa quasi sparito dalla scena politica per le polemiche interne (e esterne) ai Cinquestelle, ha riesumato una questione che ritorna periodicamente d’attualità: chi risponde delle interviste ai leader politici nei programmi (talk show e anche trasmissioni di intrattenimento) condotti da ‘star’ Rai al di fuori dei Telegiornali?

“Adesso che vige il tetto sui compensi, i conduttori devono scegliere: o sono giornalisti o sono star - ha detto Fico, con riferimento specifico a Bruno Vespa e Fabio Fazio, che hanno ottenuto deroghe al ‘tetto’ ai compensi per la particolare natura dei loro programmi - . Tra gli esclusi dal tetto c’è (per esempio) Bruno Vespa. ‘Porta a Porta’ è quindi una trasmissione di intrattenimento condotta da una star. Se è così, le regole della par condicio impongono che in periodo elettorale quella trasmissione, come tutte quelle di intrattenimento, venga ricondotta sotto testata giornalistica. In questo caso sotto la responsabilità del Tg1”.

 

Sky: quasi sessanta licenziamenti

 

Sky ha consegnato le lettere di licenziamento per i dipendenti dell’area tecnica e amministrativa per i quali non è stata trovata una soluzione condivisa nella vertenza iniziata il 17 gennaio scorso. I licenziamenti riguardano circa il 10% dei 571 lavoratori inizialmente interessati all’operazione dell’emittente, che prevedeva tra l’altro trasferimenti da Roma e Cagliari a Milano, cambi di mansione ed esuberi.

Per i 114 giornalisti, un accordo era stato trovato il 6 aprile tra l’azienda e la Fnsi. Il 16 maggio Sky aveva avviato le procedure per il licenziamento di 102 dipendenti per i quali non era stata trovata una soluzione. Le trattative sono continuate nei mesi successivi, fino a trovare un accordo che riguarda il 90% dei 571 casi, attraverso trasferimenti, cambi di mansione e uscite volontarie.

Dura la reazione sindacale: “Altro che percorsi innovativi, piani industriali e social mitigation. Con l’invio delle lettere di licenziamento, i dirigenti di Sky hanno gettato la maschera e chiarito quello che era evidente a tutti sin dall’inizio: nessun piano innovativo ma solo la chiusura brutale della sede romana, declassata di fatto a mero ufficio di corrispondenza”.

 

Antonio Sassano presidente FUB

 

È stato rinnovato il Consiglio di amministrazione della Fub, la Fondazione Ugo Bordoni, ente che collabora, in virtù di una convenzione, a numerose attività del Ministero dello Sviluppo economico.

“In particolare, il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione - informa ‘TeleRadioFax’ di Aeranti-Corallo - è così composto: Antonio Sassano (Professore Ordinario alla Facoltà di Ingegneria della “Sapienza"), nominato Presidente, designato dalla Presidenza del Consiglio; Giorgio Ventre (Professore di Sistemi di elaborazione delle informazioni all’Università Federico II di Napoli) e Loredana Ficarelli (Prorettore vicario del Politecnico di Bari e docente presso il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria civile e dell’architettura), indicati da Agcom e MiSE.

Il prof. Sassano, ingegnere, è già stato, in precedenza, Direttore generale della Fondazione nella primavera del 2007, durante la Presidenza del prof. Maurizio Decina. Sotto la sua direzione, per la prima volta, la Fondazione Bordoni si candidò ad assumere il ruolo di advisor tecnico della pubblica amministrazione in materia di telecomunicazioni… La scelta inaugurata da Sassano è stata confermata in seguito dalla legge 69/2009, che ha conferito alla Fub lo status di ente terzo e indipendente preposto allo svolgimento di una funzione di supporto a tutta la pubblica amministrazione”.

 

Costanzo ‘toppa’ con l’intervista a Maso

 

Forti polemiche per la scelta di Maurizio Costanzo di ospitare nel suo programma ‘L’intervista’ su Canale 5 nientemeno che il plurikiller Pietro Maso. “Io parto da un principio - si è giustificato Costanzo - : le persone vanno conosciute. Lui ha fatto 22 anni di carcere e poi è uscito per volere del magistrato. Non solo: dopo che l'ho intervistato, sarebbe partito per la Spagna, avendo il passaporto che gli hanno dato le autorità”.

Sospettato di aver scelto Maso per l’intervista a puri scopi di audience, Costanzo non sembra essere riuscito più di tanto nel suo intento: è stato infatti superato, sia pure di poco, da ‘Porta a porta’ su Rai1, che ha ottenuto 1 milione 33mila telespettatori e uno share del 12,32%, mentre l’intervista a Maso su Canale 5 è stata vista da 979mila telespettatori, con uno share dell’11,84%.

 

Aggredito a Genova il giornalista sportivo Pinuccio Brenzini

 

Aggressione la settimana scorsa allo stadio Luigi Ferraris di Genova prima della partita Genoa-Bologna. Il giornalista Pinuccio Brenzini di Telenord e Radio Nostalgia, la Radio ufficiale del Genoa, ha raccontato di aver ricevuto un pugno in faccia da uno storico capo ultrà rossoblù, con numerosi precedenti penali. Il cronista, storica ‘voce’ del Genoa, è stato medicato in infermeria per una ferita allo zigomo sinistro e ha deciso di effettuare ugualmente la cronaca della partita. L'episodio è avvenuto in un clima di tensione in seguito alla fallita trattativa di acquisto della squadra da parte di Sri Group del manager bolognese Giulio Galazzi.

 

I vincitori del Prix Italia

 

È stato il documentario, attualissimo, ‘Inside North Korea’, firmato dal regista russo Vitaly Mansky per l’emittente tedesca Ard ad aggiudicarsi il Premio Speciale Presidente della Repubblica al 69° Prix Italia di Milano. Sempre della tedesca Ard è il programma che si è aggiudicato il Prix Italia nella categoria Tv Performing Arts: ‘Manifesto’ di Julian Rosefeldt, che racconta i manifesti del XX secolo. Nella stessa categoria, menzione speciale per ‘Never-Ending Man: Hayao Miyazaki’ della Nhk giapponese.

Sono dedicati a due realtà diversamente difficili - quella di un’adolescente inglese costretta a crescere troppo in fretta e quella della malattia mentale - i programmi che hanno vinto le sezioni Tv Drama e Tv Documentary. Il primo è ‘Ellen’ dell’inglese Channel 4, il secondo è ‘Icon’ di Wojciech Kasperski per la polacca Tvp.

Tra i programmi radiofonici, nella Categoria Radio Music si è affermata la compositrice Ivana Stefanović per la Sbc/Rts serba con ‘A large stone’. La guerra d’Algeria è invece la protagonista di ‘De guerre en fils’ (Di guerra in figlio) di Samuel Hirsch e Sabine Zovighian, che si è aggiudicata la categoria Radio Drama per Arte Radio\Arte France, mentre il miglior Radio Documentary and Reportage è andato a ‘Documentary on One: No Time to Lose’ dell’Rte irlandese.

Infine, il Premio Speciale Signis va all’emittente sud-coreana Mbc per ‘Future Human: Ai’, un documentario che si interroga sull’era dell’intelligenza artificiale.

 

Il primo film italiano in EclairColor

 

Eclair, leader nei servizi relativi ai contenuti per l’industria cinematografica e televisiva in Europa, ha reso noto che al cinema Giulio Cesare di Roma il 2 ottobre scorso è stato proiettato in anteprima ‘Ferrari 312B’ nella versione in EclairColor, la tecnologia HDR (High Dynamic Range) a colori digitali che consente la proiezione di immagini di qualità straordinaria.
‘Ferrari 312B’ è il documentario diretto da Andrea Marini, prodotto da Tarpini Production che Nexo Digital distribuisce nelle sale il 9, 10 e 11 ottobre. L’opera segna un primato tecnologico: è infatti il primo film di produzione italiana e proiettato in Italia in EclairColor.

 

Radio Popizz in Tv a Milano

 

Fra le varie Radio che a Milano hanno ‘conquistato’ uno spazio sul video (come Radio Nbc e Radio Classica, per citarne due) c’è anche curiosamente (ma non tanto considerando la presenza in città di una gran quantità di pugliesi) anche Radio Popizz, nel mux della tv locale Più Blu Lombardia (cui fa capo anche Radio Milan Inter), alla numerazione LCN 990. L'emittente barese (101 MHz) di nascita abbastanza recente, di cui è editore Lorenzo Belviso, trasmette qui il proprio audio, alternando differenti cartelli e utilizzando il formato video H.264.

Popizz è una Radio che vuole “trasmettere allegria”, con la sua “happy music” e dedica molto spazio alla città di Bari, alle canzoni di artisti locali e anche alle nuove leve del rap in salsa barese. Il nome nasce dall’assonanza fra il termine ‘pop hits’ e la popizza, che a Bari è una frittella di pane che si mangia come spuntino anche per strada.

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