Un’altra produzione di RaiDue: il talent sulla pasticceria

Ultima produzione in ordine di tempo, RaiDue ci prova con la cucina e vara il talent ‘Il più grande pasticcere’. Caterina Balivo conduce la solita gara tra aspiranti chef dei dolci. Non è malissimo ma latitano al solito idee veramente nuove.

Partiamo dagli ascolti. 'Il più grande pasticcere' ha registrato il 5,64% di share per 1 milione 436 mila telespettatori. Niente di eclatante, diremmo.

Prima di parlare del nuovo programma di RaiDue ci poniamo però una domanda: c'era proprio bisogno di un nuovo “cooking talent” , seppur nel settore specifico della pasticceria? In realtà il genere è più “vecchio” di quello che si pensi e sembra già stanco.

Anche se è arrivato da noi solo di recente, il programma “apripista” 'Masterchef' è nato nel 1990 ed è stato trasmesso dalla Bbc, ripreso - e rivisto - nel 2005, poi è diventato un grande successo a partire dal 2010, sulla scia del successo del “cattivo” Gordon Ramsey.

La risposta al quesito formulato prima è dunque semplice: sì, se si parla di un programma nuovo nel senso vero e proprio della parola, un talent sulla pasticceria con una nuova formula e nuove idee. No, se per nuovo si intende prendere un programma, cambiarne un po' la forma e riproporlo. Come al solito il problema di RaiDue (ci dispiace dirlo ma è così) restano le idee, perché sono la novità e l'originalità che mancano.

Il fatto che talent sulla cucina e sulla pasticceria ci fossero già non è però di per sé un'aggravante. Lo diventa se mancano le idee per farne un programma nuovo. E il pubblico, ormai, è sempre più esigente, come dimostrano i molti commenti negativi sui social network. Potendo scegliere tra una gran varietà di canali, gli spettatori hanno sempre più strumenti per valutare e distinguere un nuovo programma da uno copiato.

Nel talent di RaiDue è stato preso un po' di qua e un po' di la dai vari 'Masterchef', 'Bake off', con un pizzico di 'Buddy il re delle torte' mentre i giudici (Luigi Biasetto, Leonardo Di Carlo e Roberto Rinaldini) sono la brutta copia della “triade” di 'Marterchef'. Tutti accigliati, avarissimi di sorrisi, rigidi e ripetitivi e soprattutto cattivi, tanto che se si pensa che tutti gli chef trattino così i loro “subordinati”, meglio farsi un piatto di pasta all'olio o una di quelle torte della Buitoni già pronte e solo da infornare.

Il meccanismo è il solito. E, alla faccia della novità c'è anche un “questa è una ca....ta” Dieci concorrenti in cucina devono superare delle prove. Due vengono eliminati, non prima di uno “scontro” diretto per tentare di essere recuperati. E c'è anche una prova in esterna.

A sorprendere invece è Caterina Balivo che veste panni più seriosi rispetto al programma frivolo del pomeriggio. Più perentoria, a volte con occhiate in tralice alla telecamera o ai giudici, nel tentativo di mostrare con lo sguardo solidarietà ai bistrattati concorrenti.

Il programma è la versione italiana del francese “Qui sera le prochain grand pâtissier” (France 2) e gli autori sono Pasquale Romano, Ettore Paternò Del Toscano, Francesco Foppoli, Loredana Beatrici, Francesca Cucci e Giacomo Carrera . La regia è di Piergiorgio Camilli.

There is one comment

  1. Enrico

    Il programma è senza infamia e senza gloria. A volte si prova un po’ di pena per i “poveri” pasticceri bistrattati dai giudici.
    Questi sono l’elemento più interessante: Di Carlo nella parte dello spietato e cattivo, Biasetto, che sembra un padre spirituale, esigente ma comprensivo e sopratutto Rinaldini, che sembra un “Oompa-Loompa” ingigantito, uscito direttamente dalla fabbrica di cioccolato di Tim Burton 🙂

Pubblica i tuoi commenti