Un’indagine Accenture sulla fruizione di Tv e video

La ricerca Accenture Digital Video and the Connected Consumer indaga il comportamento dei consumatori rispetto alla fruizione di contenuti video tramite l’utilizzo di diversi dispositivi: tv, tablet, smartphone e computer. La ricerca è stata condotta tra 24.000 consumatori utilizzatori del Web in 24 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Cina, Repubblica Ceca, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Olanda, Polonia, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti.

La dimensione del campione per ogni Paese è rappresentativo della popolazione online, di età variabile tra i 14 e i 55 anni e oltre. Secondo Audiweb gli italiani on line sono 39,7 milioni (11-74 anni); ciò corrisponde all’83,9% della popolazione nella fascia d’età considerata. Queste persone possono accedere a internet da location fisse (da casa, ufficio o da un luogo di studio) o da mobile.

L’indagine Accenture segnala che la fruizione su uno schermo tv di contenuti video di lunga durata come film e programmi televisivi in Italia ha subito una contrazione più consistente che in altri Paesi. Tra il 2014 e il 2015, infatti, la contrazione è stata del 22% (Global - 13%, Usa - 11%, UK - 9%, Germania - 12%). Cresce però nel nostro Paese la fruizione di questi contenuti attraverso altri strumenti: computer (desktop e laptop) + 13%, tablet + 4% e smartphone + 1%, in maniera più evidente rispetto ai principali Paesi dove la fruizione attraverso i computer, ovunque lo strumento in maggiore crescita per i video di lunga durata, cresce a livello global del 9%, in Usa registra un aumento del + 2%, in UK del + 6% e in Germania del + 4%.

Per quanto riguarda invece l’analisi del comportamento degli Italiani relativamente alla fruizione di video clips, si conferma la tendenza Global che vede come primo mezzo il computer per il 54% dei consumatori, ma si evidenzia anche la preferenza crescente degli italiani di fruire video clips attraverso smartphone e tablet, con una percentuale di preferenza rispettivamente del 28% e 20% con una media global del 25% e 15%.

Ovunque i consumatori dimostrano di utilizzare meno lo schermo tv per la fruizione di contenuti video di lunga durata, con una contrazione media del 13% a livello mondiale, un picco del - 33% da parte della fascia di età più giovane (14-17 anni) e un atteggiamento più conservativo da parte della fascia d’età dai 55 anni e oltre dove la riduzione si attesta ad un - 6%.

Rispetto alla media mondiale del 37%, la percentuale di italiani che posseggono una combinazione di smartphones, laptops/desktops e tablets è del 47%. Tra questi dispositivi, lo smartphone è lo strumento più utilizzato dagli italiani mentre guardano la tv (67% contro il 57% a livello Global). Gli italiani utilizzano lo smartphone contemporaneamente alla tv principalmente per recuperare informazioni sul programma che stanno seguendo (27% contro il 24% della media mondiale), per connettersi ai social (25% contro il 21% Global) e per giocare (25% verso il 23% media mondo).

A livello globale, le altre attività contemporanee svolte dai consumatori con maggiore frequenza dopo il gioco è leggere notizie (26% global contro il 21% dell’Italia, il 19% della Germania e il 16% dell’UK).

Interessante notare che il 23% dei consumatori Usa dichiara di fare shopping on line mentre guarda la tv, una percentuale che vede l’Italia ad un solo punto percentuale dalle media Global del 18% ma più avanti rispetto alla Germania, che si attesta al 15%.

L’89% degli italiani dichiara di vedere più contenuti on line, esattamente come la media Global. I consumatori del nostro Paese sembrano però vivere maggiori disagi nella fruizione di questi contenuti: in Italia, il 58% degli intervistati afferma di avere problemi con la connessione internet quotidianamente/settimanalmente mentre guarda video in streaming, più della Germania (39%) e dell’UK (41%).

Durante la fruizione del servizio, se a livello global i consumatori lamentano principalmente la presenza di troppa pubblicità (42% contro il 34% Italia), il 41% degli italiani indica invece l’interruzione o la distorsione del video o del suono come il problema che più infastidisce durante la visualizzazione del contenuto.

Come i consumatori global, anche gli italiani sembrano disponibili a pagare per un servizio di video online se ciò includesse una qualità video migliore, meno pubblicità e una varietà maggiore di contenuti.

Il rapporto degli Italiani con la Tv non appare in crisi, anzi il 45% dei consumatori dichiara di volere acquistare un televisore contro una media Global del 38% e che vede il mercato inglese ultimo con il 23%. In linea con il resto del mondo appare la scelta del tipo di televisore: il 63% degli intervistati dichiara di voler comprare una tv HD (62% Global) e il 23% manifesta l’intenzione di comprare un televisore 4K Ultra HD, percentuale ad un punto percentuale di distanza dalla media Global dove guida il mercato Usa con il 29% delle preferenze.

Altrettanto solido sembra il rapporto tra i consumatori e i provider televisivi classici. La ricerca Accenture dimostra che le emittenti tradizionali hanno un vantaggio di posizione molto forte rispetto a nuovi soggetti che entrano sul mercato. La media global di chi ha dichiarato di preferire le emittenti Tv, operatori via satellite e via cavo dominanti rispetto a nuovi operatori Internet, raggiunge il 31%, percentuale che in Italia cresce fino al 44% (raggiungendo il picco del 50% in UK).

Apple, Netflix e Google si devono accontentare di un punteggio molto inferiore di quello attribuito ad emittenti tradizionali in molti mercati (media Global 15%, Italia 9%, 15% in Germania, 22% in UK, 27%). Solo negli Stati Uniti gli OTT precedono i broadcaster tradizionali: 27% contro il 24%.

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