Un’analisi mirata sulle 103 emittenti radiofoniche calabresi (in Italia sono 1100) e sui tre punti di forza. Ecco qual è il vantaggio competitivo per le Radio calabresi: esistono e resistono, perché hanno un forte orientamento alle attività del territorio.
Sul sito di Franco Abruzzo (www.francoabruzzo.it) abbiamo trovato questa interessante analisi sulle Radio calabresi, a cura di Carmen Francesca Zagaria:
«La Radio è più che centenaria ma non lo dimostra. Se si considera, infatti, che la Wireless communications, così come la conosciamo oggi, fonda le sue radici proprio nella “vecchia” Radio, longevità e vitalità di questo importante mezzo di comunicazione di massa sono comprovate dai fatti.
Oggi in Calabria si contano 113 emittenti radiofoniche locali, di cui 43 a carattere comunitario (Fonte: Registro Operatori Comunicazioni- Co.Re.Com Calabria). Tra le emittenti comunitarie, ve ne sono alcune che hanno vocazione religiosa e altre che sono espressione delle minoranze linguistiche presenti sul territorio (arbëreshë e grecaniche).
In Italia le emittenti radiofoniche private locali sono invece 1.100, di cui 272 a carattere comunitario (Fonte: FRT- Federazione Radio Televisioni -marzo 2012). Le emittenti locali calabresi rappresentano dunque il 10,3% delle emittenti private locali italiane e in particolare, le comunitarie calabresi, rappresentano il 15,8% delle emittenti comunitarie italiane. Correlando i dati relativi alle emittenti radiofoniche alla popolazione regionale e nazionale, si rileva che in Calabria vi è un'emittente radiofonica ogni 17.800 abitanti (2.011.395 dati ISTAT), in Italia invece un'emittente radiofonica ogni 54.030 abitanti (59.433.744 dati ISTAT).
Scendendo più nel dettaglio, si può constatare quanto l'emittenza radiofonica privata locale sia diffusa sul tutto il territorio regionale.
Le emittenti radiofoniche sono presenti in tutti i bacini territoriali provinciali, e, sebbene come prevedibile, le province più popolose annoverano un numero maggiore di emittenti radiofoniche (Cosenza il 39% e Reggio Calabria il 27%, Catanzaro 22%), è importante non sottovalutare il fatto che anche le province più piccole hanno una discreta presenza sul proprio territorio di emittenti radiofoniche (Vibo Valentia 6%, Crotone 8%).
La diffusione capillare su tutto il territorio regionale e la persistente attività che le contraddistingue, anche in un momento di congiuntura economica negativa come quello attuale, fa emergere un aspetto considerevole, che costituisce anche un vantaggio competitivo per le emittenti locali calabresi: esistono e resistono perché hanno un forte orientamento alle attività del territorio.
Infatti, analizzando le caratteristiche e le peculiarità del sistema radiofonico locale, si possono evidenziare essenzialmente tre punti di forza su cui si fonda il suo successo.
Il primo - Le emittenti radiofoniche locali danno spazio nei propri palinsesti alle “realtà” e alle “voci” locali e “fanno” informazione, quindi: contribuiscono in misura importante a sostenere il pluralismo interno perché danno voce al maggior numero di opinioni politiche, sociali e culturali presenti sul territorio, diffondono le informazioni del territorio sul territorio, in tempo reale. Nei periodi elettorali mettono a disposizione dei competitors politici spazi del proprio palinsesto per la trasmissione dei messaggi politici autogestiti (gratuiti o a pagamento), svolgendo così un'importante funzione sociale, in quanto aiutano il cittadino a formare un proprio convincimento e a recarsi in modo più consapevole alle urne.
Il secondo - Le emittenti radiofoniche locali danno spazio nei propri palinsesti alla “pubblicità” locale, quindi: contribuiscono a sostenere l'economia locale e a creare indotto, in quanto mettono in relazione i cittadini del territorio con le attività produttive e commerciali del territorio.
I. terzo - Le emittenti radiofoniche locali parlano il linguaggio del territorio, quindi: contribuiscono al mantenimento e al rafforzamento di un'identità culturale locale e alla conservazione della cultura e delle tradizioni delle minoranze linguistiche.
L'emittenza radiofonica privata calabrese rappresenta una realtà socioculturale importante. L'analisi condotta è certamente un'analisi parziale, ad oggi sono insufficienti i dati economico-finanziari di sistema (analisi per classi di fatturato, analisi per tipologia di fatturato, dati occupazionali e tipologia di professionalità impiegate nel settore radiofonico locale, ecc.) ed è un vuoto informativo che Istituzioni e organismi tecnici dovrebbero nel breve futuro cercare di colmare.
Una conoscenza approfondita della struttura economica e occupazionale del sistema radiofonico locale, favorirebbe sicuramente le stesse emittenti radiofoniche attraverso la messa in campo di iniziative a sostegno di queste realtà che, come precedentemente evidenziato, rappresentano un patrimonio culturale e sociale importante, patrimonio che deve essere tutelato e sostenuto.
Oltre a ciò, per il futuro, si potrebbe mirare ad una sempre maggiore qualità della comunicazione radiofonica e dei palinsesti radiofonici, ricercando il perseguimento di standard qualitativi condivisi, volti a favorire: l'educazione linguistica attraverso un corretto e appropriato utilizzo della lingua italiana; la diffusione e la conoscenza delle minoranze linguistiche presenti sul territorio; la prospettiva dell'interculturalità quale efficace antidoto nei confronti del pregiudizio razziale e degli atteggiamenti stereotipati; una comunicazione scevra da messaggi che istighino alla violenza e alla prevaricazione; il pluralismo “d'età” e “di genere” accordando speciale attenzione alle esigenze delle fasce della popolazione più deboli e disagiate».