Va in porto in Spagna la fusione Antena 3 – La Sexta

Alla fine ci si è arrivati e dopo che Telecinco e Cuatro sono diventati un unico gruppo, ecco che lo stesso accade per Antena 3 e La Sexta. Gli italiani anche stavolta sono protagonisti, con il gruppo De Agostini.

Vediamo l'interessante articolo di Simone Filippetti sul “nostro” 'Sole 24 Ore':

«De Agostini va al raddoppio in Spagna: la controllata Antena 3 compra La Sexta e ridisegna l'intero assetto radiotelevisivo. Regalando così all'Italia lo scettro delle tv commerciali in Spagna. La conquista del canale spagnolo fa da pendant, a due anni esatti di distanza, al matrimonio tra Telecinco e Cuatro. Già allora, sulla scia dell'operazione condotta da Mediaset, si parlò di un ulteriore tassello nel riassetto tv. C'è voluto più del previsto ma ora con l'affondo di Antena 3 su La Sexta, la tv commerciale spagnola diventa un affare tutto italiano.

Gia due volte Maurizio Carlotti, il numero uno di Antena 3, aveva tentato il corteggiamento del canale spagnolo. Al terzo tentativo, il colpo è riuscito: senza spendere un euro, con uno scambio carta contro carta, il colosso editorial-finanziario di Novara si candida a diventare il big della tv spagnola alla pari di Mediacinco (Telecinco-LaCuatro). L'accordo prevede che Antena 3 si prenda il 100% di La Sexta e in cambio metta sul piatto il 6% del suo capitale (nel comunicato ufficiale che ci è pervenuto dalla Spagna si parla invece del 7%; N.d.R.). Saranno azioni di nuova emissione quindi gli attuali soci, il gruppo Planeta-deAgostini, col 45%, e la tedesca Rtl col 20%, si diluiranno. Una clausola di earn-out farà sì che, al raggiungimento di certi obiettivi, ai soci di La Sexta (la holding Imagina e i messicani di Televisa), saranno assegnate altre azioni fino al 7%. In questo caso, però, Antena 3 ricorrerà alle azioni proprie in portafoglio.

Sul versante della governance, nel cda di Antena 3, che oggi conta 11 membri, entreranno due di La Sexta, facendo salire il totale a tredici. I compratori, però, si portano in casa anche i debiti, circa 120 milioni di euro. A compensare l'aggravio, ci sono i vantaggi fiscali: La Sexta ha accumulato perdite per centinaia di milioni negli anni e questo regalerà detrazioni per i prossimi anni, per un ammontare di circa 200 milioni. In più ci sono le sinergie industriali, calcolate in 60-80 milioni.

A loro volta i soci di La Sexta si riscattano entrando in un gruppo più grande e redditizio. Se non fosse un'espressione abusata, è la classica operazione win-win. Come già anticipato dal 'Sole 24 Ore', il matrimonio Antena3-LaSexta era nell'aria, ma con in mezzo le elezioni politiche c'era una discontinuità non banale: questa è la prima operazione finanziaria dell'era del nuovo premier Mariano Rajoy. Madrid si allinea al resto dell'Europa, dove in ogni Paese la tv commerciale è di fatto un duopolio.
D'altronde la riduzione del numero di canali era inevitabile. Dopo la bulimia dell'etere degli anni passati, ci si è accorti che non c'era spazio per sette canali, soprattutto in un clima di recessione. Negli anni d'oro, tra il 2006 e il 2007, il mercato ha sfiorato gli 8 miliardi di raccolta. Da allora la pubblicità è crollata del 30% e oggi è attorno ai 5 miliardi. Col vantaggio, però, che la torta è da dividere tra pochi».

L'esecutività della fusione è naturalmente subordinata all'approvazione delle Autorità competenti, anche se Antena 3 conta di farla approvare dall'assemblea ordinaria degli azionisti che si svolgerà nel primo trimestre 2012.
Con l'incorporazione di La Sexta, il nuovo gruppo Antena 3 va a costituire una proposta leader che raggruppa Tv, Radio, pubblicità e cinema; nel campo televisivo, in particolare, sono riconducibili al gruppo otto canali (oltre a la Sexta e Antena 3, ci sono Neox, Nova, Nitrp, la Sexta 2, La Sexta 3 e Gol Tv, quest'ultima in regime di 'affitto' delle frequenze).

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