Una radio fatta per parlare, per ballare e, qualche volta, per ridere a crepapelle.
Alla vigilia del suo scherzo telefonico numero 5000 siamo andati a trovare Giacomo Valenti durante la sua trasmissione "Happy Hour", capoluogo dell'isola felice targata Radio 101.
Ore 18.00: su Radio 101 va in onda quanto di più divertente la radiofonia
italiana abbia attualmente da proporre ai suoi innamorati, un programma che vive della simpatia guascona dei suoi fedeli ascoltatori e dell'ingrediente più classico dell'intrattenimento via etere: lo scherzo telefonico.
Protagonisti quotidiani di "Happy Hour" sono Giacomo Valenti e Dario Desi,
vecchie volpi dell'etere radiofonico e attuali indiscussi protagonisti
della burla "a quattro mani" e "due voci". Consci del fatto che il periodo
di Carnevale era tra i più adatti (meno profano del 1° aprile e più adatto
di San Valentino...) per andarli a conoscere e scambiare quattro
chiacchiere, ci siamo "autoinvitati" (con la complicità dell'addetta stampa
Renata Meroni) a quello che possiamo descrivervi come uno "spettacolo
radiofonico" unico, vero e pepato come solo poche altre trasmissioni
dell'etere sanno esserlo.
Arrivati con leggero ritardo in Piazza della Repubblica, sede attuale della
Radio, siamo stati accolti da un Giacomo Valenti in grande spolvero (i
maligni vociferano sottopeso...) e subito siamo stati avvertiti della
momentanea assenza di Dario Desi causa influenza. Dopo quattro
chiacchiere, siamo passati nello studio di registrazione dove, in compagnia
di Valentina Tarozzi, tanto bella quanto disinvolta nelle veci di "vice
Desi", abbiamo assistito alla nascita di "Happy Hour".
Mi permetto di inserire a questo punto una nota personale, confidandovi
che, difficile non ammetterlo, poche volte in vita mia ho riso tanto.
Bisogna partire dal presupposto che la trasmissione in questione viene
definita dagli stessi autori-conduttori come "un palcoscenico per esibire
l'altro lato della propria personalità, fatta per coronare ogni sogno da
saltimbanco occasionale". E posso assicurarvi che mai premessa fu più
veritiera.
Dai telefoni di 101, tra le 18 e le 20, è passato di tutto: da personaggi
che giurano di aver contrattato l'apertura di un'agenzia di modelle
direttamente con Whitney Houston nei camerini di un suo concerto ad ancor meno credibili possessori di autovetture in grado di "inchiodare" a 180 km/h in meno di sette metri! Lo stesso Valenti (impegnato in questo periodo nel suo spettacolo teatrale "Io penso positivo ma mi girano i maroni" dal 25/3 al Ciak di Milano e dal 20/4 a Pavia) ci ha assicurato che, in effetti, il club degli "incontri ravvicinati del terzo tipo" rimane il più
frequentato, con tanto di personaggi che, con gli UFO, raccontano di averci addirittura giocato a tressette...
Come premesso, il vero protagonista rimane, sempre e comunque, lo scherzo telefonico: niente di precotto o volgare ma un sano e garbato umorismo da bar, un modo di fare quasi d'altri tempi, di cui la radio e la televisione non hanno mai potuto fare a meno.
A questo punto, dopo questa lunga premessa, dovremmo venire al sodo e
raccontarvi Valenti all'opera. Ma ci accorgiamo subito che non è il caso,
poiché la cosa diventerebbe davvero superflua: i grandi maestri dello
scherzo vanno solo ascoltati, chiaramente attorno alle 18:00 e su Radio
101...
Rolando Repossi |