Valerio Staffelli on the road con Panasonic AG-HPX250

La documentazione video di un insolito incontro di Antonio Franco con Valerio Staffelli, reporter di ‘Striscia la notizia’ che ha da poco adottato il nuovo camcorder Panasonic per i suoi reportage.

Valerio Staffelli, reporter di 'Striscia la notizia', ha di fatto inventato, insieme ad Antonio Ricci, un nuovo format, che è stato poi replicato con una serie di altri inviati, e tutto questo fa sì che 'Striscia' sia il programma più seguito, in prime time, da oltre vent'anni.
Valerio, per comprensibili esigenze di velocità e flessibilità operativa, ha avviato qualche anno fa un proprio service, che oggi ha fatto un ulteriore salto in fatto di aggiornamento tecnologico, acquisendo i nuovi camcorder Panasonic AG-HPX250.
Abbiamo incontrato Valerio per farci raccontare come, 16 anni fa, è passato da attore ad inviato di 'Striscia'. Ed abbiamo scoperto, al contrario di come appare solitamente durante i reportage, una persona estroversa e, soprattutto, semplice, alla mano e molto disponibile. Un uomo pronto a rimettersi in gioco, in ogni occasione.
Sentiamolo, allora.

La parola a Valerio Staffelli

Com'è nato questo format?
Nel '97 andai da Ricci attraverso Lorenzo Beccati, un autore che lavora con lui, e gli proposi la figura dell'inviato. In quel periodo c'era solo un inviato bergamasco che girava con un impermeabile giallo e faceva delle domande in modo molto aggressivo. Io ho pensato che sarebbe stato carino porle anche con questa faccia di bronzo. E infatti Ricci mi propose, appena finita la chiacchierata, di partire per Roma.
I primi servizi per 'Striscia' furono senza tapiro. poi un giorno mentre eravamo seduti nel suo ufficio, c'era questo soprammobile, il tapiro d'oro. Era un premio che lui si era inventato un giorno da far consegnare al Gabibbo in una manifestazione. Se non ricordo male, era Sanremo.
Era un'idea iniziata e poi finita e gli era rimasto questo suppellettile. Guardando il tapiro, mi disse: 'certo che tu e lui avete qualcosa in comune. Perché non porti lui come premio?'.
E io risposi: 'perché no, mi sembra un'idea carina'. E lui disse ancora: 'sarà il tuo biglietto da visita; vediamo se funziona'.
Da lì in poi siamo arrivati ad oltre 1000 tapiri.

La tecnologia, nel tuo lavoro, è fondamentale. È un discorso di agilità, di immediatezza e di velocità operativa. Tra microfoni che vengono scagliati in faccia e telecamere che vengono sbattute a terra, peraltro, avete delle esigenze ben precise...
Ogni tanto capita che ci rompono l'attrezzatura, in effetti. Devi mettere in conto che ciò possa accadere.
Da circa 6 anni, io ho aperto un service. Ho assunto delle persone ed ho preso dalle telecamere, dei microfoni e mi sono messo ad operare autonomamente. Perché l'ho fatto? L'ho fatto perché essere indipendenti mi permette di avere un'agilità operativa ed una rapidità di intervento importantissime.
Il fatto è che, facendo noi un quotidiano, muovendoci sulle notizie che escono proprio freschissime, abbiamo bisogno di trovare le persone, fare domande, montare i filmati ed essere pronti per metterli in onda in pochissimo tempo. Quindi, la rapidità è essenziale.
Nel tempo ci siamo evoluti ed oggi siamo passati ad una nuova tecnologia, con le Panasonic 250, macchine di ultima generazione, molto più leggere, quindi, comode per noi, perché… immaginate un operatore che deve stare con la telecamera in mano per 12-13 ore. Prima era davvero molto faticoso.

Anche perché spesso devi correre dietro al soggetto e non sempre rimane la possibilità di fare le riprese da fermo...
Assolutamente, deve correre dietro all'attapirato; serviva quindi, un mezzo comodo. In più Panasonic ci ha dato la possibilità di usufruire di una telecamera con delle batterie collegate al microfono ed al faretto, cosa che ci permette di andare in giro senza portare tutte le borse e le batterie varie. Abbiamo tutto inglobato nella telecamera, che poi funziona con una cristallinità di immagine che è straordinaria.
Lo si vede anche sul video, perché se guardate i servizi di quest'anno, rispetto a quelli dell'anno scorso, si vede che c'è una pasta diversa dell'immagine.

Ma quali sono le caratteristiche per voi fondamentali? La leggerezza, e poi?
Sì certo, la leggerezza, la praticità; è una macchina molto evoluta. Noi usiamo la 250 perché è una macchina straordinaria.
Ti permette, entrando nel dettaglio tecnico, di registrare una clip e, se non va bene, di poterla immediatamente cancellare. Mentre sul nastro, dovevi tornare indietro e cancellarla.
Poi, dalla gestione dei microfoni al faretto integrato con la telecamera, non hai bisogno di cavi supplementari, come dicevo prima.
E poi ci sono 1000 nuove funzioni nel menù di queste nuove telecamere, che fanno diventare tutto straordinario e rendono il nostro lavoro molto, molto, molto più semplice e facile.

Tu dai un prodotto finito, già montato, a 'Striscia'?
Diciamo che c'è una certa sinergia, perché Valerio Staffelli è 'Striscia' e 'Striscia' è Valerio Staffelli. Sono lì da sedici anni e facciamo tutto quello che è necessario fare per il programma in maniera sinergica, insieme. La 'casa di produzione' che ho mi permette di girare e montare rapidamente o anzi di fare almeno tre montaggi, perché a volte le inchieste sono particolarmente complesse e articolate e bisogna montarle con molta attenzione.
Quindi, per questo motivo, qualche anno fa, creando questa società, ho comprato anche tutte le attrezzature per fare i lavori di montaggio completi. Ho comprato microcamere, computer, proprio perché questa rapidità mi permette di lavorare al meglio, per un programma quotidiano come 'Striscia'.

Ma il tuo lavoro cambia in modo significativo lavorando con una registrazione su scheda?
C'è un vantaggio straordinario. Prima dovevi arrivare, prendere e riversare il nastro. Era “antico”. Panasonic mi ha permesso di fare un balzo in avanti. Proprio perché lavorare con le schede significa lavorare con software di un certo tipo e con diverse macchine che ci consentono di operare straordinariamente bene. Non solo per ciò che riguarda le riprese per la strada ma anche in fase di montaggio, appunto.

Questo tipo di camera ti ha concesso di migliorare anche le 'performances dei servizi', in termini di qualità ed agilità?
Dovresti parlare con il mio operatore che oggi può “riposarsi”, anche dopo due settimane di appostamenti. Certo sì, è chiaro che una telecamera che pesa poco ti consente di avere una maggiore 'durata' e di non faticare più di tanto durante le giornate di 'lavoro'. Quindi, di avere maggior “autonomia”, passando magari da 6-7 a 12 ore di lavoro continuo. Il peso della telecamera è importante, per l'operatore, ovviamente.
E poi soprattutto, quando ci muoviamo di corsa (come ci capita spesso), diventa molto più semplice correre dietro a una persona con 10 chili in meno, tra camera, accessori e batterie che non subirne il peso. In precedenza, con il vecchio sistema, il peso di tutti gli accessori, oltre che della camera, rendeva tutto più difficile.

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