Anche la Valle d’Aosta ha la sua pianificazione digitale. Alla fine. al tavolo del Cnit l’etere della regione-provincia è stato definito sulla base di 36 frequenze, ventidue assegnate a emittenti “nazionali” e dodici alle locali, più due di riserva.
Nel dettaglio la Rai avrà sei canali (più due legati alla minoranza linguistica, in rispetto dell'attuale situazione in cui l'ente di Stato irradiava anche France 2 e il canale svizzero di lingua francese), Mediaset sei, Telecom Italia Broadcasting quattro, due All Music, uno ciascuno D-Free e La3. Respinte, almeno per il momento, le richieste di Sportitalia (che ha ancora un impianto analogico a Col de Courtil) e di Retecapri (che per cercare di ottenere una rete Sfn in Valle aveva comprato tempo fa un impianto a Plateau-Rosà).
Le locali, già poche di numero, si sono portate a casa una dozzina di canali: avranno due frequenze Tlc Telecampione, Studio Nord, Rete Saint Vincent (entrambe facenti capo a Mauro Pagliero) e Telecity Piemonte; un canale per Telestudio, Canale Italia, Retesette ed Editrice 21 Network. In sostanza tutti accontentati e senza grossi problemi.
Un particolare interesse resta comunque legato alla pianificazione aostana dal fatto di poter vincolare con queste scelte per le reti Sfn anche quanto accadrà a suo tempo in Piemonte, soprattutto per la postazione di Andrate Croce Serra, posta proprio tra Torino e l'ingresso della Valle d'Aosta: è evidente che i "numeri" (cioé le frequenze) dovranno essere le stesse.
Le postazioni pianificate sono 108: ora questo non vuol dire che tutte le emittenti creeranno reti Sfn così complesse (anche perché costerebbe un patrimonio), si tratta solo dell'elenco delle postazioni 'asservite' nella regione.
Oliviero Dellerba