C’è moltissima attesa per il ‘Ballarò’ che farà l’ex vicedirettore di ‘Repubblica’ Massimo Giannini che per questo ha lasciato gli incarichi prestigiosi nel Gruppo L’Espresso. Floris invece è già in pista a La7, dove partirà subito con il programma pre-tg.
Ci saranno la copertina di Maurizio Crozza e i sondaggi di Nando Pagnoncelli, come di consueto, oltre a molti degli inviati e degli autori di 'Ballarò' e all'immancabile 'alè!' finale. Giovanni Floris ricomincia dai capisaldi del passato nella nuova avventura che lo lega a La7 per cinque anni (con un ottimo compenso su cui però non sono stati resi noti particolari), a partire dal programma 'Di martedì' (il cui titolo dice già quasi tutto) ma assicura di avere in serbo tante novità.
“Abbiamo abbandonato la trasmissione più forte per iniziare qualcosa di nuovo - racconta Floris (già presentato al pubblico da Mentana, di cui andrà a precedere il Tg con il nuovo programma quotidiano '19.40' da lunedì prossimo) - . Ripartiamo dai punti fermi di Ballarò, perchè abbiamo il sondaggista più autorevole e la satira del comico più brillante, ma non vuol dire che faremo una fotocopia. C'è tanta voglia di ripartire da zero e mettere in pratica nuove idee”.
«Come dimostrano i titoli, vogliamo essere concreti sin dall'inizio - spiega il conduttore - . Lavoreremo quotidianamente sulla notizia del giorno, con 15-18 minuti di informazione, e il sondaggio del giorno di Pagnoncelli. È uno spazio piccolo, ma faticoso, sul quale contiamo molto. Ci siamo ispirati a format stranieri. Il Fatto di Enzo Biagi? Sarebbe un sogno solo avvicinarsi».
La strada è in salita, da un lato perchè La7 ha sempre faticato nel preserale e dall'altro perchè, rispetto all'anno scorso, il martedì sera la concorrenza sarà agguerrita: Floris si troverà contro in particolare il nuovo 'Ballarò' condotto da Massimo Giannini, d cui invece non si sa ancora nulla. Ma di certo RaiTre non può fare flop in questo caso, Giannini è un nome molto prestigioso (ancorché del tutto esterno alla Rai, cosa che non ha mancato di suscitare malumori) e l'abitudine al martedì d'informazione sulla terza rete è molto radicata, tanto che si è tentato di mantenerla attiva anche d'estate con un 'Millennium' tutto al femminile dai risultati alterni.
«Questo rende però la sfida più saporita - ribadisce Floris -, ma i bilanci si faranno solo a fine stagione. Giannini è un amico, molto bravo e autorevole. Il fatto che si siano dovuti rivolgere a un vicedirettore di 'Repubblica' ci inorgoglisce». Il rischio, però, è che le rivalità si creino anche in casa, con i vari Santoro, Gruber, Formigli, e magari anche con Mentana il cui tg Floris avrà il compito di lanciare.
Floris torna anche sull'addio alla Rai, ribadendo che le divergenze erano editoriali e non economiche come sostenuto dalla Tv pubblica. «Se sono qua delle divergenze c'erano - afferma -. Se queste erano economiche, mi dica la Rai quali erano e io rispondo». Nella nuova squadra, come consulente, anche il presidente dell'Ansa Giulio Anselmi. Alle spalle una redazione di oltre 20 giornalisti, tra cui nuovi inviati, e un regista super-navigato come Duccio Forzano. «È il migliore regista televisivo, ma alla prima esperienza in un talk politico - sottolinea il conduttore - , anche lui ha deciso di rimettersi in gioco».
Alla presentazione dei programmi di Floris negli Studios di via Tiburtina a Roma anche l'ad di La7, Marco Ghigliani. «Quello di Floris è un progetto coerente con la missione di La7, che è essere testimone della realtà dando spazio a tutte le voci - sottolinea - . Siamo la rete che ha il maggior numero di produzioni in diretta in prime time. Da settembre a giugno oltre 600 ore, quasi 15 alla settimana, quasi il doppio delle altre reti generaliste. I nuovi programmi saranno in diretta e incrementeranno ancor di più il nostro impegno».