Verso la terza edizione del MIA

 

Realizzato e prodotto da ANICA - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche e Audiovisive - insieme ad APT (Associazione Produttori Televisivi), il MIA - Mercato Internazionale Audiovisivo - rappresenta un appuntamento esclusivo per produttori e distributori di contenuti, film e serie televisive transnazionali ad alto valore industriale. In particolare, il MIA costituisce poi una reale occasione di presentazione unitaria del ‘sistema audiovisivo Italia’ sulla scena internazionale.

La terza edizione della manifestazione si svolgerà a Roma, dal 19 al 23 ottobre 2017, concentrando le proprie attività nel ‘distretto’ di Piazza Barberini (da Palazzo Barberini, all’Hotel Barberini-Bristol, fino al Cinema Barberini), e risulta finalizzata da: MiSE, ICE, MiBACT, Regione Lazio, e programma MEDIA. Inoltre, tra i vari partner figureranno la Fondazione Cinema per Roma e il Fondo Eurimages del Consiglio d’Europa, mentre  un comitato editoriale comprenderà, oltre ad ANICA e APT, anche CartoonIT, 100 Autori, Italian Film Commissions e UNEFA.

Questo e molto altro lo abbiamo appreso in una conferenza stampa di presentazione del MIA 2017, svoltasi il 10 luglio all’Hotel Barberini-Bristol, con la conduzione di un ‘barbuto’ Andrea Vianello (da poco vicedirettore di RaiUno) e i rispettivi interventi di: Lucia Millazzotto, Direttore Editoriale MIA; Carlo Calenda, del MiSE; Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio; Giampaolo D'Andrea, del MiBACT; Francesco Rutelli, Presidente ANICA; Giancarlo Leone, alla Presidenza di APT, dopo aver lasciato a dicembre scorso la Rai, in cui ha lavorato per ben 33 anni.

“Vogliamo portare l'Italia all'estero e l'estero in Italia”, è stato il motivo conduttore espresso da molti protagonisti dell'anteprima romana.

«Il programma definitivo del MIA 2017 - ha sottolineato la Millazzotto - verrà reso noto nel prossimo mese di settembre. Per ora posso dirvi che dal 10 luglio 2015 (allorquando la nostra manifestazione iniziava) abbiamo all'attivo due edizioni di successo, che ci hanno fatto capire come sviluppare il mercato. Puntiamo sull'aiuto di 50 professionisti, sul supporto di tre sezioni (Cinema, Tv e Documentari), su un unico logo nuovo, con un claim di due sole parole, per sottolineare le eccellenze estere e nazionali. Mettiamo in piazza una gran voglia di fare e di incontrare sia diversi partner, sia aziende private che hanno deciso di conferire premi durante il prossimo MIA.

Saranno molte le novità strutturali della manifestazione (grazie anche ai cambiamenti voluti dai presidenti Rutelli e Leone), la quale nelle precedenti edizioni ha avuto qualcosa come 1500 accreditati provenienti da circa 58 Paesi del mondo».

«Il MIA - siamo passati ora a Carlo Calenda - esiste perché l'industria ha dato l'opportunità per uno spazio che sembrava sparito. Quello che tentiamo di fare noi come Ministero è cercare di ‘inventare’ cose, coerentemente con la strategia di politica industriale che stiamo portando avanti. Ciò non vuol dire tuttavia che questo evento debba funzionare per forza così com'è. Ci vogliono anche scelte nette e precise, tra cui, per esempio, la cancellazione di ogni sovrapposizione di calendario. C'è infatti il rischio di non fare scelte, allo scopo di accontentare un po' tutti».

Calenda, nel passaggio finale del suo discorso, ha accennato altresì alla manifestazione "AltaRoma" (su cui il MiSE sta lavorando con grande difficoltà), dicendo di non sapere se la moda sia o meno nel futuro della Capitale. Nell’attesa, la parola è andata a Nicola Zingaretti, il quale ha discusso anche di bandi.

«Nel primo trimestre 2017 - ecco le parole del Presidente della Regione Lazio - l'export di programmi audiovisivi è aumentato del 47% rispetto all'anno precedente, ed è un dato ‘figlio’ di un sistema come il MIA, che ha trovato la sua strada. Quest'anno, nel corso del Festival presenteremo anche un nuovo bando di circa 9 milioni di euro, legato ai programmi di reindustrializzazione per la creatività dell'audiovisivo. Un ulteriore bando sarà a sostegno delle sale cinematografiche e teatrali, per la digitalizzazione e l’ammodernamento. Il MIA 2017, insomma, rappresenterà una grande opportunità globale per promuovere Cinema e sintesi fra cultura e industria».

Giampaolo D'Andrea ha detto invece che la formula mondiale tra Grande Schermo, Tv e Documentari è molto interessante, soprattutto per i giovani, rendendo possibile l'avvento di una fase nuova. Mentre Francesco Rutelli, tra i ‘padri fondatori’ del MIA, ha sottolineato che in questo campo l'unico modo per fare successo è il gioco di squadra, un'espressione che si usa spesso ma che quasi mai viene seguita dai fatti. Rutelli, nel corso di un dibattito con i giornalisti, svoltosi al termine della conferenza stampa, ha poi opinato che la scelta di ANICA e APT è caduta su Roma, senza togliere nulla al Festival del Cinema di Venezia, che ha una sua fisionomia ben precisa. Infine, sintetizziamo alcune affermazioni di Giancarlo Leone.

«Quello che possiamo dire - ecco il pensiero dell'ex ‘uomo Rai’ - è che il racconto italiano diventa sempre più internazionale, mantenendo la specificità di storie e di linguaggio. In tale situazione entra prepotentemente in gioco il Mercato Internazionale Audiovisivo, che è venuto incontro a questa tendenza. Va detto anche che dobbiamo molto ai produttori e a chi, come Rai Fiction, ha saputo intercettare prontamente la domanda, cosa che rappresenta un punto davvero focale».

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