Presentata a Dogliani la ricerca Tv S.M.A.R.T di Viacom. La Tv del futuro dovrà essere social, mobile, accessibile, con contenuti rilevanti, sempre più accessibili e fruibili ovunque. Un bilancio del Festival del Giornalismo di Perugia.
Andrea Castellari, Senior Vice Presidente e Amministratore Delegato di Viacom per Italia, Medio Oriente e Turchia, ha presentato sabato 3 maggio a Dogliani (CN) nell'ambito del Festival della Tv e dei nuovi media (di cui parleremo su Millecanali), alcuni risultati della ricerca TV S.M.A.R.T. condotta dal network in 32 Paesi nel mondo (tra Europa, America, Asia, Africa e Medio Oriente) sul cambiamento dei comportamenti nella fruizione dei contenuti televisivi.
La Televisione rimane la modalità prevalente di fruizione dei contenuti anche sul target più giovane, con una crescita dei minuti visti in tutti i Paesi, Italia compresa con una crescita di 4 minuti anno su anno sia sugli individui sia sui 1524, questo target registra anche un + 12% rispetto al 2010. Nonostante questa evidenza, sempre più i contenuti televisivi vengono cercati e fruiti su altri mezzi: oggi ogni giovane adulto dispone, in media, di 7-8 schermi per fruire contenuti di origine televisiva, il 44% del pubblico tra i 9 e i 30 anni accede a contenuti tv attraverso pc, smartphone e tablet.
Il 51% degli spettatori a livello globale commenta via social media o forum il contenuto che sta guardando rendendo l'esperienza televisiva sempre più social. Questo fenomeno cambia anche il modello di consumo che da 'tutti insieme nella stessa stanza' diventa ora “ciascuno nella sua individualità ma tutti insieme connessi durante la visione”.
La Tv deve quindi essere S.M.A.R.T.: Social, in grado di generare discussioni ed esperienze social per un pubblico che vuole essere parte attiva; la Tv è sempre più Mobile, fruibile ovunque ed in qualsiasi momento; i contenuti devono essere Accessible, accessibili da tutti su qualsiasi device e sistema a disposizione; i contenuti di origine televisiva devono essere sempre più Relevant, il contenuto rilevante resta infatti la vera chiave del successo e dell'ingaggio del pubblico; e infine la Tv del futuro dovrà essere sempre più Tailored, costruita 'su misura'. Viacom da tempo lavora per garantire ed offrire al proprio pubblico contenuti televisivi che si adattino perfettamente a tutti gli schermi e a tutti i gusti.
Viacom International Media Networks (VIMN) è una unità di Viacom Inc. composta da molti dei più popolari brand di intrattenimento del mondo, tra cui MTV, Nickelodeon, Comedy Central, BET, Paramount Channel, VH1, VIVA, COLORS, Game One e Tr3s: MTV, Música y Más. I brand Viacom sono visti a livello globale da oltre 700 milioni di famiglie in circa 170 Paesi e 37 lingue attraverso più di 200 canali Tv gestiti a livello locale e più di 550 TV properties sui media digitali e mobile. Il cluster Sud Europa, Medio Oriente e Africa di VIMN è composto da MTV, Nickelodeon, Comedy Central, Paramount Channel, BET e Game One e si estende in Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Grecia, Africa, Medio Oriente, Malta e Turchia. I brand Viacom sono visti nel cluster da circa 220 milioni di famiglie con più di 40 canali lineari.
Viacom International Media Networks Italia (VIMNI) è la società del Gruppo Viacom Inc che in Italia detiene i canali free to air Mtv (canale 8) e Mtv Music (canale 67), i canali satellitari musicali Mtv Hits, MTV Roks, MTV Dance, Mtv Classic, i canali satellitari a target ragazzi e famiglie Nickelodeon e pre-scolare Nick jr, e il canale dedicato all'intrattenimento Comedy Central, tutte le digital e mobile properties dei canali, la concessionaria Mtv Pubblicità e una partecipazione nel Gruppo Rainbow.
Visto che abbiano parlato di Dogliani, eccoci all'altro avvenimento dei giorni scorsi che ci riguarda (e di cui pure parleremo su 'Millecanali'), il Festival del Giornalismo, manifestazione molto apprezzata e gradita che, dopo alcune incertezze, è tornato ancora nell'amata sede di Perugia.
Ecco un bilancio di Leonardo Malà su www.repubblica.it:
«Sessantamila visitatori ai quali vanno aggiunti gli oltre ventimila che hanno assistito alle dirette web degli eventi più importanti, la grande novità di quest'anno. Eppure non sono i numeri a rendere soddisfatti Arianna Ciccone e Chris Potter, gli organizzatori del Festival internazionale di giornalismo, talmente sicuri da programmare fin da ora la prossima edizione dal 15 al 19 aprile, sempre a Perugia.
Salta agli occhi la consapevolezza di aver superato lo scoglio più difficile. Una pericolosa crisi di crescita che si era palesata alla vigilia di questa ottava edizione e aveva originato uno duro scontro con gli enti locali per gli esigui finanziamenti ricevuti. Crisi superata grazie al finanziamento collettivo, il crowdfunding, una procedura che ha attivato in egual misura i singoli cittadini e gli sponsor di levatura mondiale e che alla fine ha garantito un budget di circa 600 mila euro, rispetto ai 400 che non si riuscivano a ottenere. Soluzione coraggiosa ma anche obbligata, in una rassegna che avrà organizzato almeno una trentina di incontri, seminari e workshop sul reperimento fondi senza passare dalle casse pubbliche. Scelta apprezzata anche dai sostenitori stranieri, che finalmente hanno sentito parlare la loro stessa lingua ma che neanche immaginano quanto lo sforzo sia difficile in Italia, dove il contributo pubblico costituisce una timida ricompensa alle immani difficoltà gestionali e burocratiche che si è costretti ad affrontare.
In questo senso il Festival di Perugia ha ancora molto da fare per allinearsi ai parametri internazionali. Non tanto per la macchina organizzativa, capace di mettere su un evento ricco di appuntamenti, di spunti, nomi internazionali, sempre attenta alle ultime novità, quanto nella gestione di ciò che produce. Da tre anni tutti gli eventi del Festival sono presenti nel canale You Tube costituendo un archivio molto diverso da quelli più consultati in rete. All'interno delle 500 e passa conferenze lunghe circa un'ora, esistono notizie dettagliate, cifre statistiche ma anche opinioni, pareri, episodi vissuti e scambi di opinioni. Un archivio "caldo" che in un altro Paese sarebbe già stato utilizzato in tutte le sue potenzialità, mettendo su un'impresa editoriale con diversi giornalisti, il cui ideatore sarebbe stato invitato al Festival di Perugia e presentato come un innovatore (non si contano le esperienze innovative presentate in questi anni di rassegna). È probabile che le nuove risorse e soprattutto la maggiore serenità conquistata, permettano al duo Ciccone-Potter il sottile piacere di imparare da se stessi, già sperimentato felicemente con il crowdfunding.
I numeri dei cinque giorni di Festival sono da soli significativi. I relatori sono stati 544, oltre 2000 i giornalisti accreditati, 50 i workshop, 14 le presentazioni, oltre 140mila le visite al sito internet, 230 mila i minuti video in una settimana (dati aggiornati a sabato 3 maggio). Diretta streaming degli eventi in tre diverse sale (Sala dei Notari, Teatro della Sapienza e Hotel Brufani). Si sono generati 50 mila tweet in 5 giorni sull'hashtag #ijf14 (più volte nei trending tweet in Italia), 10 mila account unici partecipanti (10 mila in più rispetto alla scorsa edizione). Dunque supremazia del Festival nella conversazione online: sabato record assoluto con 13.286 tweet. 414 mila le visualizzazioni su Facebook durante la settimana, 6 mila tra 'mi piace', commenti e condivisioni.
L'ottavo festival passerà alla storia come quello del caso Snowden e del rabbioso scatto d'orgoglio dei media, sotto le sembianze del premio Pulitzer. Il riconoscimento a Guardian e Washington Post dice tante cose ma svela anche un sottinteso amaro. Sembra quasi che la stampa internazionale celebri con il Pulitzer la sua ritrovata capacità di incidere negli equilibri dei poteri. Aver pubblicato le notizie trafugate dal tecnico statunitense ha prodotto un effettivo sconquasso diplomatico, mettendo a dura prova la presidenza Obama. Tutto questo mentre nel mondo muoiono molti più giornalisti di un tempo, a volte per una semplice inchiesta o solo per la voglia di farla».