Vigilanza: no a programmi Rai prodotti da agenti delle ‘star’

La Commissione Parlamentare di Vigilanza ha alla fine approvato nei giorni scorsi, dopo qualche rinvio, una risoluzione che vuol impedire conflitti d’interessi tra la Rai e gli agenti di conduttori che lavorano per la Tv pubblica. La risoluzione ‘moralizzatrice’ è stata approvata all’unanimità, anche se non tutti i commissari erano presenti (erano assenti in specifico alcuni esponenti del PD).

Il testo della risoluzione è stato alla fine quello originario depositato il 5 luglio dal relatore Michele Anzaldi, deputato PD e segretario della stessa Commissione di Vigilanza, grande promotore e sostenitore dell’iniziativa, con il chiaro intento di ‘mettere le briglie’ alle ‘star’ della Rai che si prendono troppe ‘libertà’ e soprattutto naturalmente al ‘grande nemico’ Fabio Fazio, oggetto di continui attacchi da parte di Anzaldi prima e dopo la firma del recente contratto con la Rai.

Rispetto al divieto auspicato dalla risoluzione, Fazio ha peraltro fatto qualcosa di più, costituendo personalmente una società di produzione con Magnolia, che realizza attualmente ‘Che tempo che fa’ per Rai1. Anche questo sarà ora ovviamente vietato.

Alla risoluzione è tuttavia stata aggiunta una premessa, nella quale la Vigilanza auspica un intervento legislativo da parte del Governo, che dovrebbe emanare una norma che regoli la produzione dei programmi delle ‘star’ per il settore televisivo nel suo complesso, evitando di penalizzare la Rai rispetto alle altre emittenti. Il Governo, come ha precisato il sottosegretario Giacomelli, sembra avere un orientamento analogo (per tale ragione l’Esecutivo non ha sostenuto la risoluzione di Anzaldi).

Nell’attesa dell’intervento governativo, la Commissione di Vigilanza “ritiene assolutamente indifferibile che la Rai, in quanto società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, adotti tempestivamente procedure idonee a evitare conflitti di interesse nei rapporti con gli artisti e i loro agenti”. Sembra tuttavia assai improbabile - realisticamente - che le modalità del contratto di Fazio possano venire rimesse in discussione adesso, mentre forse non si verificheranno più in futuro casi come quello, per fare un esempio, di Roberto Benigni e Lucio Presta, con l’attore protagonista di programmi Rai realizzati appunto dal suo agente.

Fra i privati, c’è poi il caso del potente e sempre ‘appartato’ Beppe Caschetto (agente anche di Fazio e di molte ‘star’ Rai), che, per esempio, produce con la sua Itc 2000 i programmi del ‘suo’ Maurizio Crozza, che non a caso ne ha ora (su Nove) persino fatto oggetto di una sua gag, anche se pochi conoscono il suo volto e i suoi comportamenti.

Tornando alla risoluzione della Vigilanza, viene vietato alla Rai anche di mettere sotto contratto in un suo unico show più di tre artisti gestiti dallo stesso agente (spesso si ritiene che questi ultimi ‘piazzino’ diversi dei propri ‘pupilli’ nei programmi condotti da una loro ‘star’). Vietato anche alla Rai di co-produrre film con aziende di cui siano titolari agenti di artisti legati alla Tv pubblica, a scapito di produttori indipendenti e giovani autori.

Il Governo potrebbe ora provvedere al richiesto provvedimento ‘erga omnes’ nel campo televisivo e Giacomelli ha fatto sapere che in questo ambito - chissà perché - si potrebbe anche provvedere a mettere mano al problema - prettamente pubblicitario - dei diritti di negoziazione dei centri media, per togliere le over commission che penalizzerebbero giornali e Tv.

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