‘X Factor’: per Sky Uno continua il successo

Un talent che funziona –

Era partito con uno share record del 4.3%, poi c’era stata una fisiologica discesa al 2.8, ma già la terza puntata è risalita al 3%. ‘X Factor’ si conferma come un indubbio successo di Sky, che rinuncia a replicarlo su Cielo. La formula funziona, anche con l’innesto del nuovo giudice Mika.

È un talent musicale e la formula (dopo la lunga fase preliminare, molto utile anche per 'preparare il clima') non può che essere quella consueta, con qualche filmato dietro le quinte, l'esibizione, i commenti immediati dei quattro giudici (che 'patrocinano' e 'allenano' i giovani in gara), il televoto, le sofferte eliminazioni, le polemiche, i mille commenti su Facebook e ormai soprattutto Twitter.

Cos'è che rende la versione di 'X Factor' di Sky Uno indubbiamente più convincente di altri programmi in qualche modo simili, tanto che questa è diventata una trasmissione di grandissimo rilievo per la nostra pay-tv, al punto da inanellare record d'ascolti, come il tondo 3% della terza puntata di giovedì scorso (un ottimo risultato per un programma pay)? Piacciono la cura e l'impegno, diremmo la convinzione, con cui Sky ha voluto confezionare il talent, lasciato prima al suo destino da un'inconcludente RaiDue. Queste cose si colgono anche solo osservando il programma in Tv, ma forse ancor più recandosi sul posto (come ci riproponiamo di fare anche quest'anno), ovvero nella nuova 'X-Factor Arena' che Sky ha voluto appositamente realizzare in via Crescenzago, alla periferia di Milano. Scenografie impeccabili e accuratissime, profluvio di luci, regia attenta e sfoggio di mezzi, un grande spazio per il pubblico, scelta ovvia ma convinta di aprirsi totalmente ai social, per far parlare di 'X Factor' (e del successivo 'Xtrafactor', presentato stavolta da un Matteo Bordone apparso finora un po' smarrito) ben oltre la serata di messa in onda della diretta, ovvero appunto il giovedì.

Tutto gira bene, insomma, in questo talent, grazie al fatto che giustamente Sky vi ha visto un'occasione per uscire dalla pur confortevole (per certi versi) élite della pay-tv, realizzando un programma popolare che faccia molto parlare e 'partecipare', aumentando ascolti, notorietà e (si spera) propensione di alcuni all'abbonamento. In quest'ottica non era più funzionale la replica successiva su Cielo, che serviva a far lievitare presso il pubblico 'in chiaro' la fama di un programma che invece ormai 'funziona da sé' e porta acqua al mulino della rete più importante di Sky in pay, da quest'anno collocata anche al 108 e arricchita di versioni 'parallele' differite.
Meglio allora che Cielo cerchi una sua strada e si dia all'erotismo, con i cicli da bollino rosso del sabato sera e soprattutto con il programma di Rocco Siffredi, che infatti ha subito avuto ripercussioni positive sull'audience.

Uno dei punti di forza del talent è la conduzione di Alessandro Cattelan, con giacchetta appena allacciata e senza cravatta, che non rinuncia alle urla e ai 'toni forti' di prammatica ma si ricompone anche subito, dimostrandosi un conduttore serio e scrupoloso, un vero punto di riferimento nella bolgia di un simile complesso e tumultuoso varietà musicale. Perché a fare spettacolo, oltre alla gara e alla relativa suspence, nonché agli ospiti di prestigio (giovedì si è vista la vincitrice della scorsa edizione Chiara Gallazzo, resa celebre anche dagli spot dei telefoni di questi mesi), ci devono pensare più che altro i quattro giudici-allenatori, convincendo magari tutti della loro onestà ma anche, se ci riescono, baruffando un po'. Lo scorso anno Arisa ci era riuscita un po' troppo e alla fine ha pagato le sue intemperanze; quest'anno Morgan si è buttato sulla sua scia alla prima puntata, prendendosela in modo molto pesante con il collega Elio, cosa che ha fatto ovviamente molto parlare e provocato una (sincera?) canzone di scuse ('I'm sorry…') in apertura della seconda puntata.

Due giudici li abbiamo citati e svolgono il loro ruolo con efficacia, se la cava anche Simona Ventura, che a Sky si è ben 'riciclata', altrimenti rischiava di fare 'Quelli che…' per tutta la vita. Ma la trovata giusta è stata la scelta del quarto giudice, in sostituzione di Arisa: dal cilindro è uscito il 'tocco internazionale' di Mika, cantante giovane ed elegante che è di origine libanese ma è naturalizzato inglese e parla sei lingue, italiano compreso, ovviamente. Mika è stata una scelta indovinata, perché è attento, simpatico, un po' eccentrico e non è italiano, cosa che in uno show del genere non guasta.

Quest'anno 'X factor' è interamente realizzato da Fremantle Media, mentre Magnolia è stata della partita solo per ciò che riguarda la fase preliminare. Peccato per la società De Agostini, che perde un programma importante (ma era un po' fatale) ma Fremantle non poteva certo lasciarsi sfuggire l'occasione di occuparsi da sola di un talent così opportunamente 'rivitalizzato' da Sky.

Dopo 'X Factor' Sky Uno metterà in onda due altri programmi del genere 'talent' su cui è stato fatto un attento lavoro di 'confezione' e (anche, se non soprattutto) di promozione: sono 'Masterchef' e 'The Apprentice' e la stagione potrebbe dunque proseguire con nuove soddisfazioni.

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